venerdì 13 novembre 2009

“Cominciamo bene” su Rai3. Il pensiero unico e un paio di crumiri.

 

Domani si chiude il Corso di formazione “Cosa significa fine vita” (dalle 9 della mattina fino alle 16, presso l’Istituto Salesiano di Firenze), tra i momenti più significativi ci sarà la relazione di Umberto Folena che ci parlerà di Eccezioni e regole della comunicazione di massa. A questo proposito vi propongo un piccolo antipasto: non si parla di fine vita ma di Ru486. I meccanismi perversi sono sempre gli stessi.

Se ci fosse meno ignoranza in giro e soprattutto se fossimo tutti molto meno anestetizzati, questa ventina di minuti di cattiva televisione ci farebbe venire il voltastomaco. Se è così, mi congratulo con voi, altrimenti vi consiglio di premere replay ed ascoltare meglio.

 

 

 

E’ “Cominciamo bene”, il programma di “cronaca, costume, società e spettacolo” in onda ogni mattina su Rai3. Si parla della pillola Ru486; intervengono Margherita De Bac, giornalista del Corriere, Piero Uroda, Presidente Unione Farmacisti Cattolici, e Annalisa Chirico, responsabile degli studenti dell’Associazione Luca Coscioni.

E’ la fiera dei soliti luoghi comuni, o meglio, delle solite bugie che ripetute e ripetute sono diventate, prima, dogmi inconfutabili, poi principi generali, alla fine diktat ai quali è vietato opporre resistenza. Ma andiamo passo per passo.

Inizia la De Bac, una che sul Corriere fa una fatica cane per sembrare imparziale ma proprio non ce la fa; la conduttrice affida a lei il compito di “fare chiarezza” e distinguere bene Norlevo (cd. pillola del giorno dopo) e Ru486. Lei non tradisce e suona il solito jingle: la Norlevo è contaccezione, previene la gravidanza, non la interrompe, mentre la Ru486 è aborto (almeno questo ce lo concede). Uroda prova a spiegare che anche la pillola del giono dopo sopprime l’embrione dopo il concepimento, la conduttrice tenta di stopparlo e intanto comincia a scaldare il pubblico, ma alla fine il concetto è chiaro. Menomale.

A corollario cito la spiegazione che dà della Norlevo il sito contraccezioneamica.com (nomina sunt consequentia rerum):

COME FUNZIONA LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO? Se il rapporto sessuale è avvenuto nella fase pre-ovulatoria (quando la probabilità della fecondazione è più elevata) si ritiene che, ai dosaggi indicati, il farmaco agisca principalmente prevenendo l’ovulazione e la fecondazione; inoltre può provocare delle modificazioni della mucosa uterina rendendola inadatta all’impianto dell’eventuale ovulo fecondato.

Una mezza verità è una bugia lo stesso: la Norlevo provoca (non: può provocare) modicazioni della mucosa uterina e la rende inadatta ad accogliere l’ovulo fecondato (sarebbe l’embrione, ma certa gente è allergica alle cose e al loro nome). Traduzione: embrione caput! La radicalina poi ci spiegherà che è contraccezione di emergenza, ma di certa gente non c’è da fidarsi.

Poi è la volta della Chirico, fiera, determinata e radicale fin nel midollo: occhi dritti nella telecamera, tono da arringa giudiziaria e la solita tecnica di far dire agli altri ciò che non hanno mai detto. Capezzone ha cominciato così una decina d’anni fa e continua ancora oggi da portaborse di Berlusconi, Cappato ci prova ma sembra più appannato degli altri, Rutelli a questo modo ha perso un’elezione l’anno in cui era candidato premier e girava l’Italia in treno. La scuola è quella. Le tesi sono sempre le stesse: io francamente mi astengo dal commentare, perché mi ha sempre ributtato questo strano fascismo libertario che ci vogliono imporre. Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma noi la pensiamo così dunque questa è la realtà, dunque deve essere la legge e la legge è obbligatoria: ergo, tu fa quello che diciamo noi. Traduciamo: hai ragione, la Ru486 provoca aborto, ma l’aborto è cosa buona e giusta e deve essere libero, la legge deve consentirlo e tu la devi rispettare, per forza: ergo, tu devi vendere la Ru486, niente obiezione. Il discorso è semplice, ma non è vero e non è logico: è ideologico. L’idea stravolge la logica e diventa ideologia, poi l’ideologia stravolge la realtà: uno stupro senza colpevoli, potenza delle idee. Chiuso il capitolo radicale.

Veniamo alla pasionaria conduttrice: prima si carica con la telefonata di una signora romana (merita comprensione umana e rispetto, anche se non vale a giustificare nessun aborto), poi dà il meglio di sè. Dice al povero Uroda che l’aborto chimico in realtà provoca meno sofferenze di quello chirurgico, Uroda le risponde che non è affatto così, ma lei cosa fa? Chiede spiegazioni, chiede le fonti: fa quello che un serio giornalista deve fare. Peccato che non faccia la stessa cosa con la De Bac e la Chirico; anzi, da loro prende tutto per oro colato. Sbilanciata? Imparziale? Macchè è tutto normale, è la regola: la Chirico è una brillante politologa laureata alla Luiss, la De Bac è una ex giornalista sportiva assunta al Corriere perchè giocava a tennis, poi diventata bioeticista, Uroda invece è un farmacista, un professionista, si presume che abbia letto più degli altri. Le fonti si chiedono a lui, solo a lui, anche se è quello che a rigor di logica ne sa di più. O a tutti, o a nessuno; se proprio a qualcuno, a chi fa un altro mestiere. Mistero.

Ora che avete capito l’andazzo potete gustarvi anche da soli la seconda parte. Segnalo solo una chicca. Al minuto 4.30 circa termina la sua telefonata un telespettatore che sostiene Uroda e definisce poi l’aborto come un omicidio. Possiamo discutere i toni, non i contenuti. Mentre finisce di parlare si alza un flebile applauso, nessuno se lo aspettava: dopo i fragori che avevano accompagnato la Chirico e le altre telefonate amiche, un anelito di dissidenza, un conato di obiezione.

C’è un Crumiro in studio! Scatta la requisitoria, come in classe, quando qualcuno lanciava qualcosa o turpiloquiava con la maestra girata alla lavagna. “Chi è stato ?! Abbia il coraggio, non tiri il sasso per poi noscondere la mano?!” tuona la conduttrice. Menomale, almeno lo fanno parlare.

Spettacolini così ci sono tutti i giorni a tutte le ore, sono i miracoli della disinfomazia: non dorme mai.

Andrea

1 commento:

Emanuele ha detto...

A che serve una visione chiara e a tutto tondo su un argomento? Una bella litigata con rogo dell'eretico finale fa molta più audience!!