domenica 27 settembre 2009

Pistoia - 2 ottobre 2009. I giovani incontrano Mario Melazzini e Pino Noia

Lo Splendore della Vita in tutta l’Esistenza dell’Uomo

VENERDI’ 2 OTTOBRE 2009

ORE 9.00

Auditorium Via Panconi, Pistoia

 

Prof. Giuseppe Noia

Docente di medicina dell’età prenatale presso l’U.C.S.C. Responsabile del centro di diagnosi e terapia fetale del Policlinico “A. Gemelli” di Roma.

Sito Giuseppe Noia

Sito La Quercia millenaria Associazione fondata dal Prof. Noia, che sostiene le famiglia con casi di bambini con malformazione fetali.

Dr. Mario Melazzini

Presidente AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica). Direttore Unità Operativa complessa di Day Hospital Oncologico della Fondazione Maugeri IRCCS di Pavia. Direttore Scientifico Centro Nemo.

Sito Centro Nemo

Sito AISLA

giovedì 24 settembre 2009

Lunedì 28 settembre, ore 21. “Fine vita, eutanasia e testamento biologico”

 

Cari amici,

in preparazione del Corso di approfondimento Cosa significa fine vita in programma per ottobre-novembre, vi segnaliamo un’interessante iniziativa promossa dall’Associazione Scienza & Vita Firenze in collaborazione con l'Ordine dei Francescani dell'Immacolata.

Lunedì 28 settembre alle ore 21 presso il Cenacolo di Ognissanti (via Borgo Ognissanti n. 42 a Firenze) è fissato un incontro sul tema: Fine vita, eutanasia e testamento biologico.

Intervengono:

  • Prof. Roberto De Mattei
    Ordinario di storia della Chiesa, Università Europea di Roma
  • Prof. Ferrando Mantovani
    Ordinario di diritto penale, Università di Firenze
  • P. Serafino M. Lanzetta
    Prof. di Teologia Dogmatica Istituto Teologico Immacolata mediatrice
Modera l’incontro il dr. Marcello Masotti, Presidente Associazione Scienza & Vita Firenze

martedì 15 settembre 2009

Sinistra, destra, centrodestra, centrosinistra. Ed io che pensavo che la Chiesa fosse una.

Ho molto meditato in questi giorni se scrivere o meno del caso Boffo e alla fine ho deciso di non farlo. Tuttavia incombe una riflessione serena e pacata sulla situazione che si è venuta a creare negli ultimi tempi. Ambigua e scivolosa. Per evitare fraintesi e per parlare chiaro, per evitare smarrirci e soprattutto per dirci ancora una volta chi siamo e cosa stiamo facendo, ho deciso che è meglio dire sinceramente quello che penso.

Partiamo da un punto fondamentale: lasciamo perdere se Boffo sia colpevole o meno, questo non ci interessa affatto: sono problemi suoi e della sua coscienza. Anche se una minima considerazione è giusto lasciarsela scappare e, a chi obietta che Boffo non dovrebbe scrivere articoli di giornale, rispondere che nemmeno chi è in galera e a tempo debito firmò certe frasi (“Qualcuno potrebbe esigere la denuncia di Calabresi per falso in atto pubblico. Noi, più modestamente, di questi nemici del popolo vogliamo la morte” a proposito di Luigi Calabresi su LC del 6 giugno 1970) oggi non solo scrive articoli sui giornali, ma vende anche milioni di libri.

Ma lasciamo perdere; questo discorso non porterebbe a nulla. Preoccupiamoci piuttosto di una certa deriva, perversa e preoccupante, che sta prendendo il dibattito pubblico e mediatico in merito a queste vicende. Da un lato la Chiesa di destra, quella dei valori non negoziabili, della vita e della famiglia, dall’altra parte la Chiesa di sinistra, quella terzomondista, della pace e della solidarietà, la Chiesa dal basso in perenne rivolta contro le gerarchie. Cari ragazzi: queste sono le categorie universali entro cui si muovono i giornali, anzi, entro cui ci vogliono far muovere noi. D’estate vai in missione in Africa e d’inverno porti il cibo ad extracomunitari e barboni? Allora sei un giovane cattolico di sinistra. Antiabortista, familideista, organizzi incotri sui temi del fine vita? Sei un giovane cattolico di destra. Facile, semplice, senza sfumature: come piace a loro. Oggi c’è chi scrive che Ruini ne ha buscate sonoramente, che la Cei cambierà rotta, che Bertone sta di qua, Bagnasco sta di là, che a sinistra godono di questo e a destra no, oppure il contrario. Ciascuno dice la sua senza grande pudore, ma rispettando sempre l’inderogabile paradigma destra-sinistra, per cui Ruini è un clerico-fascista e Martini un catto-comunista. Posso dirlo? Credo che posso dirlo tranquillamente che ne abbiamo piene le palle di questa storia, e lo dico anche a nome di molti di noi.

La verità molto semplice (e credo di scoprire l’acqua calda): la Chiesa è una. Una. Non lo dico io, non lo dice nemmeno il Papa. Lo dice San Paolo:

Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e d'intenti. 1Mi è stato segnalato infatti a vostro riguardo, fratelli, dalla gente di Cloe, che vi sono discordie tra voi. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: "Io sono di Paolo", "Io invece sono di Apollo", "E io di Cefa", "E io di Cristo!". Cristo è stato forse diviso? Forse Paolo è stato crocifisso per voi, o è nel nome di Paolo che siete stati battezzati? (1 Corinizi, 1, 10-13)

Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune. (1 Corinizi, 12, 4-7)

La Chiesa è una come la Carità è una; anche se si esplica in tante forme. La carità di chi soccorre i barboni o gli extracomunitari o gli africani non è terzomondista, nè tanto meno di sinistra; è la stessa carità di chi si prende cura dei malati teminali o delle mamme in difficoltà. Non esiste una carità di destra o di sinistra, esiste “La Carità”. Dobbiamo infischiarcene di queste maledette classificazioni e andare avanti per la nostra strada, credendo nei nostri valori indipendentemente dai colori e le bandiere che gli altri gli vogliono appiccicare, indipendentemente da chi gestisce gli affari della Chiesa italiana o da chi è il direttore di Avvenire. Troppo teorico? La realtà è un’altra? Blablabla.

Vi faccio 6 esempi, a tutti i livelli di notorietà, di tutte le età e di tutte le generazioni. Così, tanto per dimostrare che la realtà non è affatto quella che ci vogliono far credere, che se esistono delle spaccature è colpa di chi piccona e non di chi ha costruito male e soprattutto che i valori non sono ambigui e negoziabili.

I primi due esempi sono due miei carissimi amici. Uno è un militante del Pd, diverse esperienze in missione, fautore del dialogo interreligioso e interculturale: un catto-comunista direte voi. Non proprio, secondo questa bislacca definizione dovrebbe essere abbastanza flessibile sui temi della vita e compagnia bella, ma non è così, affatto. L’altro è un militante del Pdl, ex An, cattolico praticante: un clerico-fascista? Non penso e non credo sia molto d’accordo con i suoi sulla questione immigrazione. Saliamo di livello: Ernesto Olivero, Arsenale della Pace, Sermig, Terzo Mondo ecc…provate a chidergli cosa pensa dell’aborto o del fine vita, non credo sia il primo dei laicisti. Saliamo ancora: Don Benzi, extracomunitari, poveri, prostitute, Terzo Mondo, ma anche mamme, tossicodipendenti, malati terminali; per non parlare delle posizioni poco politically correct su tutti i temi eticamente sensibili.

Salendo ancora si arriva ai Beati (non che Don Benzi sia stato un poco di buono intendiamoci): Madre Teresa di Calcutta, premio Nobel per la Pace, una vita per gli ultimi e i derelitti; tra di loro tante mamme, tanti neonati e tanti bambini che non sono nati mai. L’incarnazione della Carità: una e tutta intera. Giovanni Paolo II invece Premio Nobel non è mai stato, forse per la sua battaglia contro l’aborto e le politiche di controllo delle nascite, non certo per i suoi numerosi viaggi nei Paesi poveri. Nonostante tutto al suo funerale c’eravamo tutti, almeno con il cuore, tutti gli abbiamo voluto bene. Era terzomondista e antinazista: era di sinistra? Era contro l’aborto e antisovietico: era di destra?

Secondo me era un uomo di Dio. Tutti noi siamo chiamati ad esserlo. Secondo i nostri carismi, le nostre attitudini, i nostri interessi.

Pensiamo a questo, solo a questo. Pensiamo a lottare giorno dopo giorno uniti da valori grandi. E a culo tutto il resto…

Andrea

Ps. Non volevo scrivere niente di tutto questo, non mi sembrava opportuno; poi mi sono convinto a dire la mia leggendo un articolo di Antonio Socci, che toccava la questione e si chiudeva così: “Lasciando da parte, per un momento, le questioni politiche, quello che più conta è la Chiesa. Dove c’è una certezza: Benedetto XVI. Che certo non si fa “influenzare” e il cui magistero è sempre più luminoso. Penso che i cattolici debbano sentire l’urgenza di pregare per lui, perché Dio lo conservi a lungo alla guida della Chiesa e lo riempia della Sua Sapienza”.

Concludo ricordando con affetto proprio Caterina, la figlia di Antonio Socci. Ha poco più di vent’anni e sta lottando per la vita. Non la conosco personalmente, ma abitando a due passi conosco tante persone che in questo momento stanno soffrendo e pregando con fede e speranza. Per questo riporto le parole che Antonio Socci ha scritto nel suo blog, invitando tutti noi a rivolgere un pensiero affettuoso e una preghiera.

Ringrazio immensamente tutti coloro che in queste ore pregano per mia figlia, Caterina, 24 anni, che si trova in coma all’ospedale di Firenze per un inspiegabile arresto cardiaco.

C’è una cosa importantissima e preziosissima che si può fare: pregare! Far celebrare messe e recitare rosari per la sua guarigione è, in questo momento, la speranza più grande. Noi e gli amici lo stiamo facendo instancabilmente, anche con la recita della preghiera per ottenere l’intercessione di don Giussani (ve la copio qua sotto).

Io e tutta le mia famiglia ve ne siamo grati.

Che Dio vi benedica.

Antonio Socci

Signore Gesù, tu che ci hai donato don Giussani come padre e ci hai insegnato, attraverso di lui, la gioia di riconoscere la nostra esistenza come offerta a te gradita, concedici per sua intercessione la grazia della guarigione di Caterina. Te lo chiediamo per la sua glorificazione e per la nostra consolazione. Amen.

giovedì 10 settembre 2009

Playing God

Der Zauberlehrling, The Sorcerer's Apprentice, L’Apprendista stregone. Lo confesso, conoscevo solo il titolo italiano e lo conscevo per due motivi: una bella canzone di Branduardi ed un episodio del cartone più noioso della Walt Disney, Fantasia. Devo approfondire, di cosa si tratta? Mi avventuro sul web ed immancabilmente mi imbatto nella fonte più controversa ed abusata di quest’inizio di millennio: Wikipedia. Nutro un’avversione viscerale per questo strumento, dispensatore di cultura un tanto al chilo e manipolatore seriale di tutti noi, che dopo una lettura sbadata e serotina sentiamo il nostro ego levitare proporzionalmente alla nostra accresciuta conoscenza. Non per questo corro il rischio di sottovalutare Wikipedia: dobbiamo accettare il fatto che molti di noi (quasi tutti ed io per primo) utilizzano questo strumento open source a piene mani e soprattutto dobbiamo trarne le ovvie conseguenze. E poi, piccola divagazione, non è bene dimenticare che un certo ostinato snobismo per i fenomeni di massa, tra l’intellettuale e il radical-chic, ha portato una certa sinistra ad apocalittiche sviste: da Berlusconi che ha intasato i tubi catodici, a Di Pietro e i grillini che cavalcano ogni forma di protesta cybernetica, fino addirittura gli operai del nord che si ritrovano a votare Lega. Dunque, diamo un’occhiata a Wikipedia, con moderazione e senso critico. Lei, più di altre cose, è trendy.

Tutto questo per giustificare il fatto che anch’io ricorro a Wikipedia per introdurre questo interessante articolo comparso oggi su Avvenire (vedi sotto), accompagnato da una piccola rassegna web, un viaggetto tra link e www, molto meglio dei documantari di Piero Angela. “Der Zauberlehrling è una ballata di Goethe che racconta di uno stregone che si assenta dal suo studio, raccomandando al giovane apprendista di fare le pulizie. Quest'ultimo si serve di un incantesimo del maestro per dare vita a una scopa affinché compia il lavoro al posto suo. La scopa continua a rovesciare acqua sul pavimento, come le è stato ordinato, fino ad allagare le stanze: quando si rende conto di non conoscere la parola magica per porre fine all'incantesimo, l'apprendista spezza la scopa in due con l'accetta, col solo risultato di raddoppiarla, perché entrambi i tronconi della scopa continuano il lavoro. Solo il ritorno del maestro stregone rimedierà al disastro”. Fin qui la storiella che molti noi ricordano, poi arriva la morale: “meglio non cominciare qualcosa che non si sa come finire”. Per cui “nel lessico letterario e giornalistico, l'apprendista stregone è una persona irresponsabile che applica metodi o tecniche che non è in grado di padroneggiare, col rischio di provocare danni irreversibili per tutta la collettività”.

 

Partiamo dalla nostra RASSEGNA WEB dedicata al tema della selezione embrionale. Un modo come un altro per disilluderci un po’ tutti, per aprire le nostre finestre sul villaggio globale e soprattutto per rispondere a tutti coloro che, in buona fede e totale incoscenza, dicono che l’impossibile non esiste. L’impossibile esiste davvero, esistono gli Apprendisti stregoni, esiste chi gioca a fare dio. God-players?

Partiamo dall’Inghilterra. Circa un paio di anni fa esce e fa un certo scalpore la notizia che un manipolo di scienziati dell’Università di Newcastle, hanno provato a creare gli embrioni chimera. Niente di eccezionale, sono i pronipoti della Pecora Dolly (che una sua paginetta personale in una trentina di lingue su Wikipedia), il primo mammifero clonato da una cellula adulta. Niente di eccezionale nemmeno le reazioni agli embrioni chimera: “no ai pregiudizi che bloccano sapere e conoscenza, la libertà di ricerca è anche indice del livello di democrazia di un paese" si accalora Maria Antonietta Farina, moglie di Luca Coscioni, che morì nel 2006 di sclerosi laterale amiotrofica, una delle malattie per cui le ricerche inglesi sugli embrioni ibridi potrebbero forse rivelarsi utili (Repubblica, 7 settembre 2007). Intanto in nome di un “potrebbero forse” e di una libertà di ricerca che sa tanto di libertinaggio fine e se stesso, qualche apprendista affamato di fama e di intellettuale godimento, smonta e rimonta le catene di un genoma: uomo di qui e vacca di là. Ce lo spiega meglio il sito della Aduc, che ci spiega senza pudori che “quelle che si ottengono sono entita' senza futuro, ma sufficienti a fornire cellule che permettano di studiare alcune malattie, come quelle degenerative, a livello molecolare; sono inoltre un modello senza precedenti per studiare i fattori che nell'ovocita controllano la riprogrammazione di una cellula adulta in staminale, senza per questo dovere utilizzare enormi quantita' di ovociti umani”.

 

But: Americans do it better! Andiamo a New York ed avventuriamoci nel sito indicato nell’articolo di Avvenire: www.gender­-selection.com. Una piccola passeggiata telematica ci consente di leggere cose davvero interessanti: in alto a destra troneggia un eloquente: “Boy or Girl? Not just a Matter of chance”. Qui possiamo scegliere: maschio o femmina. Come ha fatto il signor Ken U., un affezionato cliente che racconta la sua storia: “Ken chose gender selection because he wanted a son for cultural reasons. Ken believes that "a son ensures the family's heritage."” Basta? a me non basta: bravi, esperti, professionali, ma lontani dalle offerte strabilianti di altre cliniche.

Il “Genetic and IVF Insitute” (Virginia) (www.givf.com) ci presenta una vasta possibilità di scelta attraverso la “EGG DONOR QUICK SEARCH” a destra della pagina. Ma questa è una ricerca veloce, roba da Google: Hair Color, Eye Color and Race e basta. Se però clicchiamo accediamo all’immenso database di donatrici di ovuli, un commercio spaventoso negli Usa, che con la crisi ha raggiunto livelli preoccupanti. Qui abbiamo donatrici di tutte le qualità; scegliamone una a caso da qui. Razza caucasica, Capelli marroni, occhi verdi e una normale educazione da college: oplà, ecco la numero 1249. Compare la foto di una bella bambina di origine tedesca, sana, forte e con annessi e connessi certificati, interviste e possibilità di contatto. Altro che sesso, qui possiamo scegliere molto di più: capelli, occhi, bocca, tendenza al crimine, all’alcool, attitudini sportive ecc… un campionario davvero impressionante. Ma se il prodotto poi non è quello garantito? Se nasce storpio o guercio? Se nasce alto e lo voglio basso? Nessun problema non c’è spazio per i vecchi geni che fanno capolino, per le malattie ereditarie che crediamo di non ereditare: avvocato, causa, risarcimento. E il bambino? Chissenefrega.

Che tristezza.

 

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Figli su catalogo. E’ la selezione “all’inglese”

Lorenzo Schoepflin (“E’Vita”, 10 settembre 2009)

Il sito Internet (www.gender­-selection.com) parla da solo. Non c’è bisogno di molte spiegazioni per capire che stiamo parlando di una clinica, il «Fertility Institute», che tra i propri fiori all’occhiello illustra un programma di selezione embrionale per scegliere il sesso del nascituro. Selezione, ovvero scarto: si procede alla fecondazione assistita, si fanno sviluppare gli embrioni fino allo stadio di otto cellule, si scelgono quelli sani e del sesso desiderato. E gli altri? «Possono essere congelati per utilizzi futuri», come specifica il sito.   Gli americani chiamano queste nuove frontiere della biotecnologia «Playing God», giocare a fare Dio: nel caso specifico è il dottor Jeffrey Steinberg colui che si preoccupa di sostituirsi al Creatore. Il quotidiano inglese Telegraph lo dipinge come un personaggio che ha provocato molte polemiche negli Stati Uniti per aver dichiarato di poter garantire figli non solo del sesso prescelto, ma anche dal colore degli occhi e dei capelli preferiti dai genitori.
  Parole spavalde, nonostante il dottor Steinberg fosse stato il destinatario di una «lettera di avvertimento» da parte del Servizio di salute pubblica della Food and Drug Administration, l’agenzia del farmaco Usa. Nella lettera, risalente al novembre del 2008, si imputavano al medico alcune irregolarità nella raccolta dei gameti, nei test a cui sottoporre i donatori e nell’impianto di embrioni.
S
econdo quanto si apprende da Fox News , la clinica fornisce questo tipo di servizio soprattutto per i cittadini stranieri e sono in particolare le coppie britanniche a presentarsi, come riportato ancora dal Telegraph. In Gran Bretagna, infatti, a fronte della possibilità di procedere alla selezione preimpianto nel caso di rischio di malattie genetiche, c’è il divieto se tale pratica ha come scopo la scelta del sesso. Il dottor Steinberg, più volte interpellato dai giornali, non ha esitato a manifestare le proprie perplessità da un punto di vista medico per quanto riguarda la selezione in base al sesso, ma ha ammesso che tale pratica costituisce un business notevole.
  Già nel marzo scorso, il Times rendeva noto che alcune coppie irlandesi si erano recate al «Fertility Institute» per mettere in pratica il cosiddetto «bilanciamento familiare» con circa 15.000 euro. Madri che avevano perso un figlio in un incidente desiderose di mettere al mondo un altro maschio, genitori accondiscendenti verso il desiderio della prima figlia di avere una sorella sono solo alcuni dei pazienti della clinica, che opera in buona compagnia. Anche il «Genetics and Ivf Institute», con sede in Virginia, offre i medesimi servizi. Intanto la «Human Fertilisation and Embryology Authority», l’ente britannico che si occupa della regolamentazione della fecondazione assistita, ha pubblicamente invitato alla cautela, dichiarando che esiste una diffusa avversione la possibilità di scegliere il sesso dell’embrione.

lunedì 7 settembre 2009

Incontro Giovedì 10 Settembre ore 21:00

Carissimi amici e amiche!!
Tornati dalle vacanze? Ci auguriamo di sì, e anche se ancora dovete ritrovare la voglia per iniziare lo studio o il lavoro (come noi del resto), approfittiamo per invitarvi al prossimo appuntamento, Giovedì 10 Settembre ore 21:00, presso la nostra sede del Movimento per la Vita di Firenze, in via S. Remigio 4. In questa occasione parleremo delle attività che ci aspettano, in particolare del corso sul fine vita da noi organizzato (di cui vi lasciamo il link per le info www.finevita.blogspot.com ) che avrà luogo a Firenze nei prossimi mesi. Abbiamo bisogno anche della vostra collaborazione per far sì che questo evento sia promosso il più possibile. Quindi per chi fosse disponibile, giovedi stesso daremo volantini, manifesti e quant'altro da portare in tutti i luoghi dove ritenete più opportuno!!
Aspettandovi numerosi, mandiamo a voi tutti un grande saluto di cuore!!

Mpvtoscanagiovani