mercoledì 16 dicembre 2009

Seminario invernale "V. Quarenghi" Caramanico Terme (Pe), 8/10 gennaio 2010

Il Movimento per la Vita Italiano in collaborazione con la Federvita Abruzzo vi invita a partecipare al Seminario Invernale "Vittoria Quarenghi" dal titolo:


Vita Comunica Vita

presso l'Auditorium S. Domenico, Via V. Emanuele II

scarica qui DEPLIANT e SCHEDA DI ISCRIZIONE

 

PROGRAMMA

Venerdì 8 Gennaio

Ore 14.00 - Arrivi e sistemazioni in albergo

Ore 17.00 - Presentazione del Life Happening
On. Carlo Casini, Presidente Mpv Italiano
Patrizia Ciaburro, Presidente Federvita Abruzzo
Leo Pergamo, Responsabile giovani Mpv Italiano

Saluto di benvenuto delle amministrazioni locali

Ore 17.30 - Vita Comunica Vita: difendo cosa, difendo chi
Dott. Pino Morandini, Magistrato del TAR di Trento
Dott. Tommaso Scandroglio, Università degli Studi di Padova
Dott. Maurizio Mellarini, Giornalista, coord. redazione TelePace
Modera:
Avv. Maristella Paiar, Presidente Federvita Trentino Alto Adige

Ore 20.00 - Cena in albergo
Ore 21.30 - Proiezione del film: "Lo spazio bianco"
di C. Comencini, Premio Astrei - Mostra del Cinema di Venezia, 2009

Sabato 9 Gennaio

Tavola Rotonda:
Linguaggi di vita
S.E. Mons. Bruno Forte, Arcivescovo Diocesi di Chieti, Teologo
Dott. Giuseppe Anzani, Magistrato, editorialista di Avvenire
Prof. Giuseppe Noia, Docente Università Cattolica Roma
Barbara e Felice Scarlatella, "La Quercia Millenaria" ONLUSS
Modera:
Prof.sa Paola Mancini, Segretaria Generale MpV Italiano

Ore 13.00 - Pranzo in albergo
Ore 15.00 - Laboratori e Attività

Ore 18.00 - Visita guidata Mostra "Un grande Si alla Vita"

Ore 20.00 - Cena in albergo
Ore 21.30 - Tornare a vivere: folklore, recital e testimonianze dal terremoto alla ricostruzione in Abruzzo

Domenica 10 Gennaio

Ore 9.30 - Bioetica e politica: la sfida europea
On. Carlo Casini, parlamentare europeo

Ore 11.00 - Testimoniare la vita. In collegamento video Salvatore Crisafulli, presidente onorario "Sicilia Risvegli" ONLUSS
Introduce Leo Pergamo, Responsabile giovani Mpv Italiano

Ore 11.30 - Santa Messa
Ore 13.00 - Pranzo in albergo e partenza navette per Pescara


INOLTRO ISCRIZIONE
Per iscriversi occorre un versamento al Movimento per la Vita Italiano, Lungotevere dei Vallati 2, 00186 Roma sul c.c.p. n. 74835000 o sul c. c. bancario presso la FINECO (cod. IBAN: IT61J030150320000004106218) specificando nella causale: L.H., COGNOME e NOME del Partecipante.

Quota di partecipazione (in camera tripla dalla cena del 801 al pranzo del 10/01 pensione completa) Euro 100.00, supplemento singola Euro 40.00 da pagare all'arrivo. Per i non residenti: nei comuni colpiti dal sisma, Federvita Abruzzo bandisce borse di studio a parziale copertura della quota (50 %), contattare la segreteria: spedire la scheda, completa di tutti i dati, con allegata la copia della ricevuta del versamento presso la segreteria del Movimento per la vita di Pescara per posta, fax o mail.

 

venerdì 13 novembre 2009

“Cominciamo bene” su Rai3. Il pensiero unico e un paio di crumiri.

 

Domani si chiude il Corso di formazione “Cosa significa fine vita” (dalle 9 della mattina fino alle 16, presso l’Istituto Salesiano di Firenze), tra i momenti più significativi ci sarà la relazione di Umberto Folena che ci parlerà di Eccezioni e regole della comunicazione di massa. A questo proposito vi propongo un piccolo antipasto: non si parla di fine vita ma di Ru486. I meccanismi perversi sono sempre gli stessi.

Se ci fosse meno ignoranza in giro e soprattutto se fossimo tutti molto meno anestetizzati, questa ventina di minuti di cattiva televisione ci farebbe venire il voltastomaco. Se è così, mi congratulo con voi, altrimenti vi consiglio di premere replay ed ascoltare meglio.

 

 

 

E’ “Cominciamo bene”, il programma di “cronaca, costume, società e spettacolo” in onda ogni mattina su Rai3. Si parla della pillola Ru486; intervengono Margherita De Bac, giornalista del Corriere, Piero Uroda, Presidente Unione Farmacisti Cattolici, e Annalisa Chirico, responsabile degli studenti dell’Associazione Luca Coscioni.

E’ la fiera dei soliti luoghi comuni, o meglio, delle solite bugie che ripetute e ripetute sono diventate, prima, dogmi inconfutabili, poi principi generali, alla fine diktat ai quali è vietato opporre resistenza. Ma andiamo passo per passo.

Inizia la De Bac, una che sul Corriere fa una fatica cane per sembrare imparziale ma proprio non ce la fa; la conduttrice affida a lei il compito di “fare chiarezza” e distinguere bene Norlevo (cd. pillola del giorno dopo) e Ru486. Lei non tradisce e suona il solito jingle: la Norlevo è contaccezione, previene la gravidanza, non la interrompe, mentre la Ru486 è aborto (almeno questo ce lo concede). Uroda prova a spiegare che anche la pillola del giono dopo sopprime l’embrione dopo il concepimento, la conduttrice tenta di stopparlo e intanto comincia a scaldare il pubblico, ma alla fine il concetto è chiaro. Menomale.

A corollario cito la spiegazione che dà della Norlevo il sito contraccezioneamica.com (nomina sunt consequentia rerum):

COME FUNZIONA LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO? Se il rapporto sessuale è avvenuto nella fase pre-ovulatoria (quando la probabilità della fecondazione è più elevata) si ritiene che, ai dosaggi indicati, il farmaco agisca principalmente prevenendo l’ovulazione e la fecondazione; inoltre può provocare delle modificazioni della mucosa uterina rendendola inadatta all’impianto dell’eventuale ovulo fecondato.

Una mezza verità è una bugia lo stesso: la Norlevo provoca (non: può provocare) modicazioni della mucosa uterina e la rende inadatta ad accogliere l’ovulo fecondato (sarebbe l’embrione, ma certa gente è allergica alle cose e al loro nome). Traduzione: embrione caput! La radicalina poi ci spiegherà che è contraccezione di emergenza, ma di certa gente non c’è da fidarsi.

Poi è la volta della Chirico, fiera, determinata e radicale fin nel midollo: occhi dritti nella telecamera, tono da arringa giudiziaria e la solita tecnica di far dire agli altri ciò che non hanno mai detto. Capezzone ha cominciato così una decina d’anni fa e continua ancora oggi da portaborse di Berlusconi, Cappato ci prova ma sembra più appannato degli altri, Rutelli a questo modo ha perso un’elezione l’anno in cui era candidato premier e girava l’Italia in treno. La scuola è quella. Le tesi sono sempre le stesse: io francamente mi astengo dal commentare, perché mi ha sempre ributtato questo strano fascismo libertario che ci vogliono imporre. Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma noi la pensiamo così dunque questa è la realtà, dunque deve essere la legge e la legge è obbligatoria: ergo, tu fa quello che diciamo noi. Traduciamo: hai ragione, la Ru486 provoca aborto, ma l’aborto è cosa buona e giusta e deve essere libero, la legge deve consentirlo e tu la devi rispettare, per forza: ergo, tu devi vendere la Ru486, niente obiezione. Il discorso è semplice, ma non è vero e non è logico: è ideologico. L’idea stravolge la logica e diventa ideologia, poi l’ideologia stravolge la realtà: uno stupro senza colpevoli, potenza delle idee. Chiuso il capitolo radicale.

Veniamo alla pasionaria conduttrice: prima si carica con la telefonata di una signora romana (merita comprensione umana e rispetto, anche se non vale a giustificare nessun aborto), poi dà il meglio di sè. Dice al povero Uroda che l’aborto chimico in realtà provoca meno sofferenze di quello chirurgico, Uroda le risponde che non è affatto così, ma lei cosa fa? Chiede spiegazioni, chiede le fonti: fa quello che un serio giornalista deve fare. Peccato che non faccia la stessa cosa con la De Bac e la Chirico; anzi, da loro prende tutto per oro colato. Sbilanciata? Imparziale? Macchè è tutto normale, è la regola: la Chirico è una brillante politologa laureata alla Luiss, la De Bac è una ex giornalista sportiva assunta al Corriere perchè giocava a tennis, poi diventata bioeticista, Uroda invece è un farmacista, un professionista, si presume che abbia letto più degli altri. Le fonti si chiedono a lui, solo a lui, anche se è quello che a rigor di logica ne sa di più. O a tutti, o a nessuno; se proprio a qualcuno, a chi fa un altro mestiere. Mistero.

Ora che avete capito l’andazzo potete gustarvi anche da soli la seconda parte. Segnalo solo una chicca. Al minuto 4.30 circa termina la sua telefonata un telespettatore che sostiene Uroda e definisce poi l’aborto come un omicidio. Possiamo discutere i toni, non i contenuti. Mentre finisce di parlare si alza un flebile applauso, nessuno se lo aspettava: dopo i fragori che avevano accompagnato la Chirico e le altre telefonate amiche, un anelito di dissidenza, un conato di obiezione.

C’è un Crumiro in studio! Scatta la requisitoria, come in classe, quando qualcuno lanciava qualcosa o turpiloquiava con la maestra girata alla lavagna. “Chi è stato ?! Abbia il coraggio, non tiri il sasso per poi noscondere la mano?!” tuona la conduttrice. Menomale, almeno lo fanno parlare.

Spettacolini così ci sono tutti i giorni a tutte le ore, sono i miracoli della disinfomazia: non dorme mai.

Andrea

lunedì 26 ottobre 2009

Corso Fine Vita 2009 – Scarica contenuti e interventi

Cari amici,

siamo ormai giunti a metà del Corso “Cosa significa fine vita”, organizzato da noi giovani del Movimento per la vita toscano con il MpV fiorentino, Scienza&Vita Firenze e il Forum Toscano delle Associazioni familiari.

Oltre a rinnovarvi il nostro invito a partecipare ai prossimi due appuntamenti (il 7 novembre con Diego Cremona e il 14 novembre con Carlo Casini ed Umberto Folena – clicca qui per il programma dettagliato), vi ricordo che da alcuni giorni abbiamo aperto una sezione download nel sito www.finevita.blogspot.com nella quale troverete i video e le registrazioni mp3 degli incontri, le slides in pdf proiettate e altri contributi.

CLICCA QUI per accedere all’AREA DOWNLOAD sul sito del Corso.

Un caro saluto e a presto,

Mpv Toscana giovani

 

 

I VIDEO INTEGRALI DELLE CONFERENZE

martedì 6 ottobre 2009

Inizio corso sul Fine Vita, Sabato 10 Ottobre ore 15.00, presso l’Istituto Salesiano

 

Sfondo Passaleva

Cari amici,

Come molti di voi sapranno, sabato prossimo 10 ottobre avrà inizio il primo dei quattro incontri sul tema: “Cosa significa Fine Vita”, che avrà come relatore il nostro presidente fiorentino Angelo Passaleva. Il tema del primo incontro sarà: “Fine Vita, aspetti medici”.

Per le iscrizioni online (molto più semplici e veloci soprattutto)potete cliccare qui.

Sperando di vedere volti conosciuti e anche volti da conoscere, vi salutiamo calorosamente e a presto davvero.

domenica 27 settembre 2009

Pistoia - 2 ottobre 2009. I giovani incontrano Mario Melazzini e Pino Noia

Lo Splendore della Vita in tutta l’Esistenza dell’Uomo

VENERDI’ 2 OTTOBRE 2009

ORE 9.00

Auditorium Via Panconi, Pistoia

 

Prof. Giuseppe Noia

Docente di medicina dell’età prenatale presso l’U.C.S.C. Responsabile del centro di diagnosi e terapia fetale del Policlinico “A. Gemelli” di Roma.

Sito Giuseppe Noia

Sito La Quercia millenaria Associazione fondata dal Prof. Noia, che sostiene le famiglia con casi di bambini con malformazione fetali.

Dr. Mario Melazzini

Presidente AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica). Direttore Unità Operativa complessa di Day Hospital Oncologico della Fondazione Maugeri IRCCS di Pavia. Direttore Scientifico Centro Nemo.

Sito Centro Nemo

Sito AISLA

giovedì 24 settembre 2009

Lunedì 28 settembre, ore 21. “Fine vita, eutanasia e testamento biologico”

 

Cari amici,

in preparazione del Corso di approfondimento Cosa significa fine vita in programma per ottobre-novembre, vi segnaliamo un’interessante iniziativa promossa dall’Associazione Scienza & Vita Firenze in collaborazione con l'Ordine dei Francescani dell'Immacolata.

Lunedì 28 settembre alle ore 21 presso il Cenacolo di Ognissanti (via Borgo Ognissanti n. 42 a Firenze) è fissato un incontro sul tema: Fine vita, eutanasia e testamento biologico.

Intervengono:

  • Prof. Roberto De Mattei
    Ordinario di storia della Chiesa, Università Europea di Roma
  • Prof. Ferrando Mantovani
    Ordinario di diritto penale, Università di Firenze
  • P. Serafino M. Lanzetta
    Prof. di Teologia Dogmatica Istituto Teologico Immacolata mediatrice
Modera l’incontro il dr. Marcello Masotti, Presidente Associazione Scienza & Vita Firenze

martedì 15 settembre 2009

Sinistra, destra, centrodestra, centrosinistra. Ed io che pensavo che la Chiesa fosse una.

Ho molto meditato in questi giorni se scrivere o meno del caso Boffo e alla fine ho deciso di non farlo. Tuttavia incombe una riflessione serena e pacata sulla situazione che si è venuta a creare negli ultimi tempi. Ambigua e scivolosa. Per evitare fraintesi e per parlare chiaro, per evitare smarrirci e soprattutto per dirci ancora una volta chi siamo e cosa stiamo facendo, ho deciso che è meglio dire sinceramente quello che penso.

Partiamo da un punto fondamentale: lasciamo perdere se Boffo sia colpevole o meno, questo non ci interessa affatto: sono problemi suoi e della sua coscienza. Anche se una minima considerazione è giusto lasciarsela scappare e, a chi obietta che Boffo non dovrebbe scrivere articoli di giornale, rispondere che nemmeno chi è in galera e a tempo debito firmò certe frasi (“Qualcuno potrebbe esigere la denuncia di Calabresi per falso in atto pubblico. Noi, più modestamente, di questi nemici del popolo vogliamo la morte” a proposito di Luigi Calabresi su LC del 6 giugno 1970) oggi non solo scrive articoli sui giornali, ma vende anche milioni di libri.

Ma lasciamo perdere; questo discorso non porterebbe a nulla. Preoccupiamoci piuttosto di una certa deriva, perversa e preoccupante, che sta prendendo il dibattito pubblico e mediatico in merito a queste vicende. Da un lato la Chiesa di destra, quella dei valori non negoziabili, della vita e della famiglia, dall’altra parte la Chiesa di sinistra, quella terzomondista, della pace e della solidarietà, la Chiesa dal basso in perenne rivolta contro le gerarchie. Cari ragazzi: queste sono le categorie universali entro cui si muovono i giornali, anzi, entro cui ci vogliono far muovere noi. D’estate vai in missione in Africa e d’inverno porti il cibo ad extracomunitari e barboni? Allora sei un giovane cattolico di sinistra. Antiabortista, familideista, organizzi incotri sui temi del fine vita? Sei un giovane cattolico di destra. Facile, semplice, senza sfumature: come piace a loro. Oggi c’è chi scrive che Ruini ne ha buscate sonoramente, che la Cei cambierà rotta, che Bertone sta di qua, Bagnasco sta di là, che a sinistra godono di questo e a destra no, oppure il contrario. Ciascuno dice la sua senza grande pudore, ma rispettando sempre l’inderogabile paradigma destra-sinistra, per cui Ruini è un clerico-fascista e Martini un catto-comunista. Posso dirlo? Credo che posso dirlo tranquillamente che ne abbiamo piene le palle di questa storia, e lo dico anche a nome di molti di noi.

La verità molto semplice (e credo di scoprire l’acqua calda): la Chiesa è una. Una. Non lo dico io, non lo dice nemmeno il Papa. Lo dice San Paolo:

Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e d'intenti. 1Mi è stato segnalato infatti a vostro riguardo, fratelli, dalla gente di Cloe, che vi sono discordie tra voi. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: "Io sono di Paolo", "Io invece sono di Apollo", "E io di Cefa", "E io di Cristo!". Cristo è stato forse diviso? Forse Paolo è stato crocifisso per voi, o è nel nome di Paolo che siete stati battezzati? (1 Corinizi, 1, 10-13)

Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune. (1 Corinizi, 12, 4-7)

La Chiesa è una come la Carità è una; anche se si esplica in tante forme. La carità di chi soccorre i barboni o gli extracomunitari o gli africani non è terzomondista, nè tanto meno di sinistra; è la stessa carità di chi si prende cura dei malati teminali o delle mamme in difficoltà. Non esiste una carità di destra o di sinistra, esiste “La Carità”. Dobbiamo infischiarcene di queste maledette classificazioni e andare avanti per la nostra strada, credendo nei nostri valori indipendentemente dai colori e le bandiere che gli altri gli vogliono appiccicare, indipendentemente da chi gestisce gli affari della Chiesa italiana o da chi è il direttore di Avvenire. Troppo teorico? La realtà è un’altra? Blablabla.

Vi faccio 6 esempi, a tutti i livelli di notorietà, di tutte le età e di tutte le generazioni. Così, tanto per dimostrare che la realtà non è affatto quella che ci vogliono far credere, che se esistono delle spaccature è colpa di chi piccona e non di chi ha costruito male e soprattutto che i valori non sono ambigui e negoziabili.

I primi due esempi sono due miei carissimi amici. Uno è un militante del Pd, diverse esperienze in missione, fautore del dialogo interreligioso e interculturale: un catto-comunista direte voi. Non proprio, secondo questa bislacca definizione dovrebbe essere abbastanza flessibile sui temi della vita e compagnia bella, ma non è così, affatto. L’altro è un militante del Pdl, ex An, cattolico praticante: un clerico-fascista? Non penso e non credo sia molto d’accordo con i suoi sulla questione immigrazione. Saliamo di livello: Ernesto Olivero, Arsenale della Pace, Sermig, Terzo Mondo ecc…provate a chidergli cosa pensa dell’aborto o del fine vita, non credo sia il primo dei laicisti. Saliamo ancora: Don Benzi, extracomunitari, poveri, prostitute, Terzo Mondo, ma anche mamme, tossicodipendenti, malati terminali; per non parlare delle posizioni poco politically correct su tutti i temi eticamente sensibili.

Salendo ancora si arriva ai Beati (non che Don Benzi sia stato un poco di buono intendiamoci): Madre Teresa di Calcutta, premio Nobel per la Pace, una vita per gli ultimi e i derelitti; tra di loro tante mamme, tanti neonati e tanti bambini che non sono nati mai. L’incarnazione della Carità: una e tutta intera. Giovanni Paolo II invece Premio Nobel non è mai stato, forse per la sua battaglia contro l’aborto e le politiche di controllo delle nascite, non certo per i suoi numerosi viaggi nei Paesi poveri. Nonostante tutto al suo funerale c’eravamo tutti, almeno con il cuore, tutti gli abbiamo voluto bene. Era terzomondista e antinazista: era di sinistra? Era contro l’aborto e antisovietico: era di destra?

Secondo me era un uomo di Dio. Tutti noi siamo chiamati ad esserlo. Secondo i nostri carismi, le nostre attitudini, i nostri interessi.

Pensiamo a questo, solo a questo. Pensiamo a lottare giorno dopo giorno uniti da valori grandi. E a culo tutto il resto…

Andrea

Ps. Non volevo scrivere niente di tutto questo, non mi sembrava opportuno; poi mi sono convinto a dire la mia leggendo un articolo di Antonio Socci, che toccava la questione e si chiudeva così: “Lasciando da parte, per un momento, le questioni politiche, quello che più conta è la Chiesa. Dove c’è una certezza: Benedetto XVI. Che certo non si fa “influenzare” e il cui magistero è sempre più luminoso. Penso che i cattolici debbano sentire l’urgenza di pregare per lui, perché Dio lo conservi a lungo alla guida della Chiesa e lo riempia della Sua Sapienza”.

Concludo ricordando con affetto proprio Caterina, la figlia di Antonio Socci. Ha poco più di vent’anni e sta lottando per la vita. Non la conosco personalmente, ma abitando a due passi conosco tante persone che in questo momento stanno soffrendo e pregando con fede e speranza. Per questo riporto le parole che Antonio Socci ha scritto nel suo blog, invitando tutti noi a rivolgere un pensiero affettuoso e una preghiera.

Ringrazio immensamente tutti coloro che in queste ore pregano per mia figlia, Caterina, 24 anni, che si trova in coma all’ospedale di Firenze per un inspiegabile arresto cardiaco.

C’è una cosa importantissima e preziosissima che si può fare: pregare! Far celebrare messe e recitare rosari per la sua guarigione è, in questo momento, la speranza più grande. Noi e gli amici lo stiamo facendo instancabilmente, anche con la recita della preghiera per ottenere l’intercessione di don Giussani (ve la copio qua sotto).

Io e tutta le mia famiglia ve ne siamo grati.

Che Dio vi benedica.

Antonio Socci

Signore Gesù, tu che ci hai donato don Giussani come padre e ci hai insegnato, attraverso di lui, la gioia di riconoscere la nostra esistenza come offerta a te gradita, concedici per sua intercessione la grazia della guarigione di Caterina. Te lo chiediamo per la sua glorificazione e per la nostra consolazione. Amen.

giovedì 10 settembre 2009

Playing God

Der Zauberlehrling, The Sorcerer's Apprentice, L’Apprendista stregone. Lo confesso, conoscevo solo il titolo italiano e lo conscevo per due motivi: una bella canzone di Branduardi ed un episodio del cartone più noioso della Walt Disney, Fantasia. Devo approfondire, di cosa si tratta? Mi avventuro sul web ed immancabilmente mi imbatto nella fonte più controversa ed abusata di quest’inizio di millennio: Wikipedia. Nutro un’avversione viscerale per questo strumento, dispensatore di cultura un tanto al chilo e manipolatore seriale di tutti noi, che dopo una lettura sbadata e serotina sentiamo il nostro ego levitare proporzionalmente alla nostra accresciuta conoscenza. Non per questo corro il rischio di sottovalutare Wikipedia: dobbiamo accettare il fatto che molti di noi (quasi tutti ed io per primo) utilizzano questo strumento open source a piene mani e soprattutto dobbiamo trarne le ovvie conseguenze. E poi, piccola divagazione, non è bene dimenticare che un certo ostinato snobismo per i fenomeni di massa, tra l’intellettuale e il radical-chic, ha portato una certa sinistra ad apocalittiche sviste: da Berlusconi che ha intasato i tubi catodici, a Di Pietro e i grillini che cavalcano ogni forma di protesta cybernetica, fino addirittura gli operai del nord che si ritrovano a votare Lega. Dunque, diamo un’occhiata a Wikipedia, con moderazione e senso critico. Lei, più di altre cose, è trendy.

Tutto questo per giustificare il fatto che anch’io ricorro a Wikipedia per introdurre questo interessante articolo comparso oggi su Avvenire (vedi sotto), accompagnato da una piccola rassegna web, un viaggetto tra link e www, molto meglio dei documantari di Piero Angela. “Der Zauberlehrling è una ballata di Goethe che racconta di uno stregone che si assenta dal suo studio, raccomandando al giovane apprendista di fare le pulizie. Quest'ultimo si serve di un incantesimo del maestro per dare vita a una scopa affinché compia il lavoro al posto suo. La scopa continua a rovesciare acqua sul pavimento, come le è stato ordinato, fino ad allagare le stanze: quando si rende conto di non conoscere la parola magica per porre fine all'incantesimo, l'apprendista spezza la scopa in due con l'accetta, col solo risultato di raddoppiarla, perché entrambi i tronconi della scopa continuano il lavoro. Solo il ritorno del maestro stregone rimedierà al disastro”. Fin qui la storiella che molti noi ricordano, poi arriva la morale: “meglio non cominciare qualcosa che non si sa come finire”. Per cui “nel lessico letterario e giornalistico, l'apprendista stregone è una persona irresponsabile che applica metodi o tecniche che non è in grado di padroneggiare, col rischio di provocare danni irreversibili per tutta la collettività”.

 

Partiamo dalla nostra RASSEGNA WEB dedicata al tema della selezione embrionale. Un modo come un altro per disilluderci un po’ tutti, per aprire le nostre finestre sul villaggio globale e soprattutto per rispondere a tutti coloro che, in buona fede e totale incoscenza, dicono che l’impossibile non esiste. L’impossibile esiste davvero, esistono gli Apprendisti stregoni, esiste chi gioca a fare dio. God-players?

Partiamo dall’Inghilterra. Circa un paio di anni fa esce e fa un certo scalpore la notizia che un manipolo di scienziati dell’Università di Newcastle, hanno provato a creare gli embrioni chimera. Niente di eccezionale, sono i pronipoti della Pecora Dolly (che una sua paginetta personale in una trentina di lingue su Wikipedia), il primo mammifero clonato da una cellula adulta. Niente di eccezionale nemmeno le reazioni agli embrioni chimera: “no ai pregiudizi che bloccano sapere e conoscenza, la libertà di ricerca è anche indice del livello di democrazia di un paese" si accalora Maria Antonietta Farina, moglie di Luca Coscioni, che morì nel 2006 di sclerosi laterale amiotrofica, una delle malattie per cui le ricerche inglesi sugli embrioni ibridi potrebbero forse rivelarsi utili (Repubblica, 7 settembre 2007). Intanto in nome di un “potrebbero forse” e di una libertà di ricerca che sa tanto di libertinaggio fine e se stesso, qualche apprendista affamato di fama e di intellettuale godimento, smonta e rimonta le catene di un genoma: uomo di qui e vacca di là. Ce lo spiega meglio il sito della Aduc, che ci spiega senza pudori che “quelle che si ottengono sono entita' senza futuro, ma sufficienti a fornire cellule che permettano di studiare alcune malattie, come quelle degenerative, a livello molecolare; sono inoltre un modello senza precedenti per studiare i fattori che nell'ovocita controllano la riprogrammazione di una cellula adulta in staminale, senza per questo dovere utilizzare enormi quantita' di ovociti umani”.

 

But: Americans do it better! Andiamo a New York ed avventuriamoci nel sito indicato nell’articolo di Avvenire: www.gender­-selection.com. Una piccola passeggiata telematica ci consente di leggere cose davvero interessanti: in alto a destra troneggia un eloquente: “Boy or Girl? Not just a Matter of chance”. Qui possiamo scegliere: maschio o femmina. Come ha fatto il signor Ken U., un affezionato cliente che racconta la sua storia: “Ken chose gender selection because he wanted a son for cultural reasons. Ken believes that "a son ensures the family's heritage."” Basta? a me non basta: bravi, esperti, professionali, ma lontani dalle offerte strabilianti di altre cliniche.

Il “Genetic and IVF Insitute” (Virginia) (www.givf.com) ci presenta una vasta possibilità di scelta attraverso la “EGG DONOR QUICK SEARCH” a destra della pagina. Ma questa è una ricerca veloce, roba da Google: Hair Color, Eye Color and Race e basta. Se però clicchiamo accediamo all’immenso database di donatrici di ovuli, un commercio spaventoso negli Usa, che con la crisi ha raggiunto livelli preoccupanti. Qui abbiamo donatrici di tutte le qualità; scegliamone una a caso da qui. Razza caucasica, Capelli marroni, occhi verdi e una normale educazione da college: oplà, ecco la numero 1249. Compare la foto di una bella bambina di origine tedesca, sana, forte e con annessi e connessi certificati, interviste e possibilità di contatto. Altro che sesso, qui possiamo scegliere molto di più: capelli, occhi, bocca, tendenza al crimine, all’alcool, attitudini sportive ecc… un campionario davvero impressionante. Ma se il prodotto poi non è quello garantito? Se nasce storpio o guercio? Se nasce alto e lo voglio basso? Nessun problema non c’è spazio per i vecchi geni che fanno capolino, per le malattie ereditarie che crediamo di non ereditare: avvocato, causa, risarcimento. E il bambino? Chissenefrega.

Che tristezza.

 

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Figli su catalogo. E’ la selezione “all’inglese”

Lorenzo Schoepflin (“E’Vita”, 10 settembre 2009)

Il sito Internet (www.gender­-selection.com) parla da solo. Non c’è bisogno di molte spiegazioni per capire che stiamo parlando di una clinica, il «Fertility Institute», che tra i propri fiori all’occhiello illustra un programma di selezione embrionale per scegliere il sesso del nascituro. Selezione, ovvero scarto: si procede alla fecondazione assistita, si fanno sviluppare gli embrioni fino allo stadio di otto cellule, si scelgono quelli sani e del sesso desiderato. E gli altri? «Possono essere congelati per utilizzi futuri», come specifica il sito.   Gli americani chiamano queste nuove frontiere della biotecnologia «Playing God», giocare a fare Dio: nel caso specifico è il dottor Jeffrey Steinberg colui che si preoccupa di sostituirsi al Creatore. Il quotidiano inglese Telegraph lo dipinge come un personaggio che ha provocato molte polemiche negli Stati Uniti per aver dichiarato di poter garantire figli non solo del sesso prescelto, ma anche dal colore degli occhi e dei capelli preferiti dai genitori.
  Parole spavalde, nonostante il dottor Steinberg fosse stato il destinatario di una «lettera di avvertimento» da parte del Servizio di salute pubblica della Food and Drug Administration, l’agenzia del farmaco Usa. Nella lettera, risalente al novembre del 2008, si imputavano al medico alcune irregolarità nella raccolta dei gameti, nei test a cui sottoporre i donatori e nell’impianto di embrioni.
S
econdo quanto si apprende da Fox News , la clinica fornisce questo tipo di servizio soprattutto per i cittadini stranieri e sono in particolare le coppie britanniche a presentarsi, come riportato ancora dal Telegraph. In Gran Bretagna, infatti, a fronte della possibilità di procedere alla selezione preimpianto nel caso di rischio di malattie genetiche, c’è il divieto se tale pratica ha come scopo la scelta del sesso. Il dottor Steinberg, più volte interpellato dai giornali, non ha esitato a manifestare le proprie perplessità da un punto di vista medico per quanto riguarda la selezione in base al sesso, ma ha ammesso che tale pratica costituisce un business notevole.
  Già nel marzo scorso, il Times rendeva noto che alcune coppie irlandesi si erano recate al «Fertility Institute» per mettere in pratica il cosiddetto «bilanciamento familiare» con circa 15.000 euro. Madri che avevano perso un figlio in un incidente desiderose di mettere al mondo un altro maschio, genitori accondiscendenti verso il desiderio della prima figlia di avere una sorella sono solo alcuni dei pazienti della clinica, che opera in buona compagnia. Anche il «Genetics and Ivf Institute», con sede in Virginia, offre i medesimi servizi. Intanto la «Human Fertilisation and Embryology Authority», l’ente britannico che si occupa della regolamentazione della fecondazione assistita, ha pubblicamente invitato alla cautela, dichiarando che esiste una diffusa avversione la possibilità di scegliere il sesso dell’embrione.

lunedì 7 settembre 2009

Incontro Giovedì 10 Settembre ore 21:00

Carissimi amici e amiche!!
Tornati dalle vacanze? Ci auguriamo di sì, e anche se ancora dovete ritrovare la voglia per iniziare lo studio o il lavoro (come noi del resto), approfittiamo per invitarvi al prossimo appuntamento, Giovedì 10 Settembre ore 21:00, presso la nostra sede del Movimento per la Vita di Firenze, in via S. Remigio 4. In questa occasione parleremo delle attività che ci aspettano, in particolare del corso sul fine vita da noi organizzato (di cui vi lasciamo il link per le info www.finevita.blogspot.com ) che avrà luogo a Firenze nei prossimi mesi. Abbiamo bisogno anche della vostra collaborazione per far sì che questo evento sia promosso il più possibile. Quindi per chi fosse disponibile, giovedi stesso daremo volantini, manifesti e quant'altro da portare in tutti i luoghi dove ritenete più opportuno!!
Aspettandovi numerosi, mandiamo a voi tutti un grande saluto di cuore!!

Mpvtoscanagiovani

lunedì 31 agosto 2009

CORSO DI APPROFONDIMENTO “Cosa significa fine vita”

 

Carissimi,

ho il piacere di presentarvi la prossima iniziativa organizzata dal nostro gruppo giovani del Movimento per la Vita, insieme al Movimento per la Vita di Firenze, a Federvita Toscana, a Scienza&Vita di Firenze e al Forum toscano delle Associazioni familiari.

Si tratta di un Corso di approfondimento sul tema del “fine vita” dal titolo Cosa significa fine vita. Per conoscere e capire una questione complessa. Come avrete letto e sentito il Movimento per la Vita aderisce al Manifesto “Liberi per Vivere” (sito) presentato nella primavera scorsa da Scienza&vita, dal Forum delle associazioni familiari e da Retinopera: esso si fonda sulla certezza che la vera libertà per tutti, credenti e non credenti, è quella di scegliere a favore della vita, perché solo così è possibile costruire il vero bene delle persone e della società. La nostra iniziativa si inserisce a pieno titolo tra i numerosi eventi (clicca qui per conoscere i principali) che si stanno svolgendo in tutta Italia sulla scia di questo Manifesto.

Siete tutti caldamente invitati a partecipare!

 

Sito dedicato all’eventowww.finevita.blogspot.com

Iscrizioni onlineclicca qui

 

 

cosa significa fine vita

corso di approfondimento

SABATO 10 OTTOBRE  - Gli aspetti medici

Dr. Angelo Passaleva

15-17        Intervento (gli argomenti saranno specificati non appena possibile)

17-17.15    Pausa

17.15-18.30    Domande e dibattito

SABATO 24 OTTOBRE - Gli aspetti bioetici

Padre Maurizio Faggioni

15-17        Intervento (gli argomenti saranno specificati non appena possibile)

17-17.15    Pausa

17.15-18.30    Domande e dibattito

SABATO 7 NOVEMBRE - Gli aspetti giuridici

Avv. Diego Cremona

15-17        Intervento (gli argomenti saranno specificati non appena possibile)

17-17.15    Pausa

17.15-18.30    Domande e dibattito

SABATO 14 NOVEMBRE - Gli aspetti mediatici

On. Carlo Casini – Umberto Folena

9-10           Umberto Folena, Eccezioni e regole della comunicazione di massa
10-11          Lavori di gruppo - Parlando il linguaggio dei media
11-12.30      Umberto Folena, Come difendersi dai luoghi comuni sul fine vita

12.30-14.30    Pausa pranzo

14.30-15.30    Umberto Folena intervista Carlo Casini
15.30-16        On. Carlo Casini – Conclusioni

lunedì 20 luglio 2009

"L'uomo indesiderato": Renzo Puccetti smaschera tutte le bugie degli abortisti

Care amiche e amici,

Approfittiamo per consigliarvi un ottimo libro, scritto dal dottor Renzo Puccetti, medico-chirurgo, specialista in medicina Interna a Pisa, con la prefazione del nostro presidente Carlo Casini. Qui di seguito trovate la recensione fatta dal sociologo, storico nonché scrittore Massimo Introvigne, fondatore e direttore del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni).

Buona lettura


“Ho conosciu6570_1184162407404_1328554353_30514595_8087649_nto una ragazza che aveva abortito in una clinica nella zona di Regent’s Park, dove mentre abortisci ti portano fiori e champagne. Quella ragazza era stata trattata da regina tanto da uscirsene dicendo: ‘Quando potrò averne un altro?’”. Così scriveva nel 2006 sul “Guardian” una femminista storica, Mary Kelly: un segno della noncuranza con cui ormai si trattano – e non solo a Londra – le vite umane uccise con l’aborto. Lo si apprende (a p. 58) leggendo il libro di Renzo Puccetti, medico specializzato in Medicina Interna impegnato nell’associazione Scienza & Vita, pubblicato dalla Società Editrice Fiorentina (Firenze 2008) con il titolo “L’uomo indesiderato. Dalla pillola di Pincus alla RU 486”.
Per fortuna i sostenitori della vita hanno a disposizione sull’aborto e la contraccezione una letteratura ormai importante anche in lingua italiana, non solo dal punto di vista etico ma anche da quello medico. Tuttavia, se dovessi raccomandare un singolo libro che spieghi perché gli argomenti degli abortisti e dei sostenitori della contraccezione sono quasi sempre falsi sul piano dei fatti prima ancora che dei principi, consiglierei di leggere proprio questo. Hanno ragione Carlo Casini e Maria Luisa Di Pietro, che firmano rispettivamente la prefazione e la presentazione: ponendosi sul piano del rigore scientifico, il testo non è sempre facilissimo, e il lettore deve sopportare anche qualche formula matematica. Ma l’autore, medico, dimostra una straordinaria sensibilità nel campo della sociologia, quello dove – come insegna nelle sue lezioni il mio maestro e amico Rodney Stark – “chi non conta non conta”, cioè chi non è capace di far di conto leggendo le statistiche diventa poi irrilevante quando espone le sue conclusioni.
Inesorabilmente, Puccetti invece conta, e smentisce laicamente – con il semplice richiamo ai dati e ai fatti – tutta una serie di miti abortisti. L’aborto, si dice anzitutto, è cosa sostanzialmente diversa dall’infanticidio per cui non si dovrebbero usare parole politicamente scorrette come “uccidere”. Falso, risponde Puccetti citando affermazioni d’illustri sostenitori dell’aborto che chiedono anche l’infanticidio legale per chi nasce malformato. “Possiamo abortire se ci sono serie anomalie fetali fino al termine della gravidanza – si lamenta il professor John Harris, che insegna bioetica all’Università di Manchester – ma non possiamo uccidere un neonato. La gente cosa crede sia successo nell’uscita dal canale del parto, per giustificare l’uccisione del feto ad un estremità del canale del parto, ma non ad un’altra?”(p. 31).
Si abortisce per ragioni di salute o per gravi problemi economici, si aggiunge. Falso anche questo:statisticamente la prima ragione per abortire è il “non sentirsi pronta ad avere un bambino” (p. 46), a prescindere da ogni aspetto economico. Negli Stati Uniti e in Italia ci sono più aborti negli Stati e nelle regioni dove il reddito è più alto (pp. 47-48), a conferma della tesi generale di Puccetti secondo cui la prima causa dell’aborto è la mentalità abortista.
E, dal momento che la diffusione della contraccezione non frena ma anzi stimola la mentalità che considera la gravidanza una sorta di malattia, è falso anche il mantra tante volte ripetuto secondo cui diffondendo la contraccezione si ostacola l’aborto. È questa la parte più importante – e più tecnica – del libro di Puccetti, che accumula dati e li organizza secondo un modello matematico il cui risultato è senza equivoci: più si diffonde la contraccezione, più crescono gli aborti.
Ancora, si dice che la contraccezione d’emergenza (la cosiddetta “pillola del giorno dopo”) è un’efficace alternativa all’aborto. Falsi, incalza Puccetti, i dati sulle sue percentuali di successo, false le informazioni spesso fornite alle pazienti sul modo in cui opera e gli effetti collaterali, e falsa la tesi di fondo: anche la massiccia diffusione della contraccezione d’emergenza è accompagnata non da una diminuzione ma da un aumento degli aborti. In Scozia è stato condotto “il più vasto studio mai realizzato” (p. 73) nella contea di Lothian, dove a oltre 22.000 donne in età fertile è stata data la possibilità di tenersi in casa, pronte all’uso, cinque confezioni di pillola del giorno dopo. Comprensibilmente, in questo campione il numero di donne che usa queste pillole è salito: dal due al dieci per cento. Ma non c’è stata “nessuna riduzione del tasso di abortività” (p. 74): un risultato per cui i ricercatori – che erano partiti dall’ipotesi contraria – “non sono stati in grado di fornire una spiegazione” (ibidem). Naturalmente la spiegazione per Puccetti c’è: più si diffonde la contraccezione di ogni ordine e grado, più dilaga una mentalità ostile alla gravidanza che – quando la contraccezione per qualunque ragione fallisce – considera “normale” passare all’aborto.
Falsi – ma questo lo sapevamo da anni – i dati sugli aborti clandestini che ci sarebbero stati in Italia e altrove prima dell’introduzione delle leggi abortiste: pura propaganda politica, talora ridicola. Falsa la tesi cara all’onorevole Livia Turco secondo cui le leggi che legalizzano gli aborti li fanno diminuire: è il contrario, aumentano. Falsa perfino – e questa sarà una sorpresa per qualcuno – la tesi secondo cui almeno l’aborto legale negli ospedali fa diminuire i rischi di morire in seguito all’aborto clandestino praticato da mammane e medici radiati dagli albi. È vero, l’aborto clandestino è pericoloso: tra le donne che nel mondo muoiono nel periodo della gravidanza o immediatamente dopo il 13% decede a causa di un “aborto non sicuro”, o così dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ma le cose non vanno molto meglio con l’aborto legale. A Cuba, paradiso degli aborti legali secondo una certa propaganda, il tasso di mortalità materna dovuto ad aborto legale è del 14,8% (p. 100). Ci sono sia percentualmente sia in cifra assoluta più donne morte per aborto legale a Cuba che per aborto clandestino a Malta (dove l’aborto è vietato: p. 101). Inoltre, chi ci dice che abortire è più o meno come farsi estrarre un dente dovrebbe riflettere sul fatto che tra le donne che muoiono dopo un aborto legale ce n’è un numero non insignificante che si suicida (quante si suicidano dopo aver perso un dente?).
Puccetti è specialista della questione della RU 486, la pillola che induce l’aborto farmacologico, presentato come più sicuro e meno doloroso dell’aborto chirurgico. La tesi è stata sostenuta anche in documenti ufficiali del governo Prodi, a proposito dei quali un’interpretazione benevola potrebbe sostenere che ignorano i dati scientifici più recenti. Questi sono ora disponibili, e ancora una volta del tutto chiari per chi sa contare: la stragrande maggioranza delle donne che ne ha avuto esperienza considera l’aborto farmacologico più doloroso, e i dati dimostrano che è anche meno sicuro.
Dopo la desolante cronaca di una giornata a un congresso di medici abortisti, Puccetti conclude che il problema non è solo né soprattutto medico ma è morale e politico. Oggi “la questione sociale – afferma Benedetto XVI al n. 75 dell’enciclica “Caritas in Veritate”, proprio con riferimento agli attacchi alla vita – è diventata radicalmente questione antropologica”. È vero anche il reciproco: la questione antropologica è diventata radicalmente questione sociale e politica. Il libro di Puccetti lo dimostra. Non si uscirà dal dramma antropologico dell’aborto con soluzioni tecniche, ma solo con una presa di coscienza del fatto che l’aborto è la tappa ultima di un processo rivoluzionario che, avendo negato i diritti di Dio, non è capace di capire e di rispettare neppure i veri diritti dell’uomo.

martedì 7 luglio 2009

“L’apertura alla vita è al centro del vero sviluppo”. Il tema del diritto alla vita al centro della Caritatis in veritate

Esce in questi giorni la nuova Enciclica Caritatis in veritate di Papa Benedetto XVI. Vi propongo solo poche righe che mi servono a sottolineare alcuni aspetti a cui tengo particolarmente (il testo integrale lo potete scaricare in pdf a fondo post e se volete ne potremo parlare in futuro).

Il Papa a pagina 42 sottolinea fermamente che il tema della vita si intreccia con quello della povertà e più in generale dello sviluppo dei paesi del Terzo Mondo. Spesso il Movimento per la Vita italiano e gran parte dei movimenti pro-life europei e internazionali vengono accusati di occuparsi soltanto di aborto ed eutanasia. L’Enciclica del Papa dà una risposta netta e definita: l’apertura alla vita è al centro del vero sviluppo. Chi lotta per la vita, a tutti i livelli, compie un atto di carità e lotta dunque per lo sviluppo e la pace.

Con questo spirito il popolo della Vita affronta la sua quotidianità, chi nei Cav e nei Movimenti, chi in famiglia, chi nelle case di accoglienza, chi negli ospedali e nelle cliniche, chi dal farmacista o al bar. Il Papa ci offre la miglior risposta per replicare a chi ci vuole monotematici, polemici e arroccati su principi poco “incarnati”.

Lo ripeto: chi lotta per la vita lotta anche per la pace e lo sviluppo dei popoli. La nostra, lo sappiamo, è un’azione imperfetta e assai limitata, ma consapevole della sua importanza e soprattutto del suo significato. Vorremmo sentir dire altrettanto da chi ci accusa, vorremmo sentir dire davvero sinceramente queste parole: “Lottiamo per la pace e quindi lottiamo per la vita”. Tra chi si vergogna o si nasconde e chi pensa che vita e pace siano contrari e non sinonimi, ancora ho sentito troppe poche voci.

PRO LIFE, PRO PEACE. Pochi di noi si prestano volentieri ad una colonizzazione linguistica, io per primo, ma se serve ad intendersi meglio, va bene lo stesso.

[…]

Uno degli aspetti più evidenti dello sviluppo odierno è l’importanza del tema del rispetto per la vita, che non può in alcun modo essere disgiunto dalle questioni relative allo sviluppo dei popoli. Si tratta di un aspetto che negli ultimi tempi sta assumendo una rilevanza sempre maggiore, obbligandoci ad allargare i concetti di povertà e di sottosviluppo alle questioni collegate con l’accoglienza della vita, soprattutto là dove essa è in vario modo impedita.
Non solo la situazione di povertà provoca ancora in molte regioni alti tassi di mortalità infantile, ma perdurano in varie parti del mondo pratiche di controllo demografico da parte dei governi, che spesso diffondono la contraccezione e giungono a imporre anche l’aborto.
Nei Paesi economicamente più sviluppati, le legislazioni contrarie alla vita sono molto diffuse e hanno ormai condizionato il costume e la prassi, contribuendo a diffondere una mentalità antinatalista che spesso si cerca di trasmettere anche ad altri Stati come se fosse un progresso culturale.
Alcune Organizzazioni non governative, poi, operano attivamente per la diffusione dell’aborto, promuovendo talvolta nei Paesi poveri l’adozione della pratica della sterilizzazione, anche su donne inconsapevoli. Vi è inoltre il fondato sospetto che a volte gli stessi aiuti allo sviluppo vengano collegati a determinate politiche sanitarie implicanti di fatto l’imposizione di un forte controllo delle nascite. Preoccupanti sono altresì tanto le legislazioni che prevedono l’eutanasia quanto le pressioni di gruppi nazionali e internazionali che ne rivendicano il riconoscimento giuridico.
L’apertura alla vita è al centro del vero sviluppo. Quando una società s’avvia verso la negazione e la soppressione della vita, finisce per non trovare più le motivazioni e le energie necessarie per adoperarsi a servizio del vero bene dell’uomo. Se si perde la sensibilita` personale e sociale verso l’accoglienza di una nuova vita, anche altre
forme di accoglienza utili alla vita sociale si inaridiscono. L’accoglienza della vita tempra le energie morali e rende capaci di aiuto reciproco. Coltivando l’apertura alla vita, i popoli ricchi possono comprendere meglio le necessita` di quelli poveri, evitare di impiegare ingenti risorse economiche e intellettuali per soddisfare desideri egoistici tra i propri cittadini e promuovere, invece, azioni virtuose nella prospettiva di una produzione moralmente sana e solidale, nel rispetto del diritto fondamentale di ogni popolo e di ogni persona alla vita.

Benedetto XVI, Caritatis in veritate, pp. 41-42

SCARICA QUI IL TESTO INTEGRALE DELL’ENCICLICA (pdf)

venerdì 3 luglio 2009

Ad libitum sulla Legge 40. Un articolo preso a caso e relativi commenti…meditate gente

Leggo della sciagura di Viareggio sul sito de La Nazione e mi imbatto nella colonna di destra in uno degli articoli più commentati del sito: Sì alla fecondazione assistita anche per le coppie non sterili, 25 commenti (leggi sotto). Alcuni sono di buon senso, altri di cattivo gusto, per gli altri lascio a voi il commento. Io non mi esprimo, ma vi esorto a fare un piccolo esercizio di dialettica. Immaginate di dover rispondere a molte di queste persone, a quelle che si rivolgono a voi con il peggior livore ideologico, immaginate di doverle convincere pacatamente, razionalmente. Non è facile cadere nel meccanismo perverso delle reciproche accuse, ma vale la pena provare; può essere utile, perché questo è ciò che pensa la gente della piazza, la 50enne dal parrucchiere, l’avvocato al ristorante, la casalinga in fila alla Posta, il vicino in ascensore.

Mi concedo solo una piccola polemica e chiedo a chi fa l’avvocato se non è un brutto vizio quello preso dai giudici di riscrivere le leggi; fino ad ora credevo le dovessero applicare. Pensate solo per un momento se accadesse il contrario e un malcapitato giudice si azzardasse a cambiare di una virgola la 194, con una bizzarra interpretazione, ad esempio, di quel “salute fisica o psichica”. Attentato alla Costituzione?

Ps. qui (link1 link2 link3 link4 link5 link6) trovate un po’ di quel che serve per capire il “nuovo corso” della Legge 40, per le nuovissime vi rimando all’inserto di ieri E’Vita di Avvenire, disponibile online sul sito del quotidiano (link).

IL TRIBUNALE 'RISCRIVE' LA LEGGE 40

Sì alla fecondazione assistita anche per le coppie non sterili

Il provvedimento del magistrato felsineo scardina uno dei punti fondamentali della legge 40. Inoltre nella sentenza viene ammessa la diagnosi preimpianto sull'embrione sempre se sussiste il rischio di gravi malattie genetiche

da ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com

BOLOGNA, 2 LUGLIO 2009 — Anche le coppie non sterili, che hanno già avuto figli nati con gravi patologie genetiche, potranno ricorrere alla fecondazione assistita. L’ha stabilito una sentenza del tribunale di Bologna, scardinando un punto fondamentale della legge 40. Non solo. Il giudice Chiara Gamberini ha anche ammesso la diagnosi preimpianto sull’embrione, sempre se c’è il rischio di ereditare gravi malattie genetiche. Una sentenza che, come prevedibile, ha fatto scoppiare polemiche roventi.
«E’ un’invasione di campo della magistratura nella volontà popolare — attacca il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella — E’ sconcertante, si tratta di un vero e proprio tentativo di riscrittura della legge 40, perché la sentenza non ha alcun collegamento con la sentenza della Corte Costituzionale che dichiarava illegittima la 40. E’ una riscrittura che dimostra che le decisioni del Parlamento non sono tenute in considerazione. Ora aspettiamo le motivazioni, poi vedremo».

IL RICORSO era stato presentato, tramite l’avvocato Gianni Baldini, da una coppia fiorentina, il cui primo figlio era affetto da distrofia di Duchenne, trasmessa dalla madre. I due, impiegato 40enne lui, casalinga 39enne lei, si erano rivolti al centro Tecnobios di Bologna. Purtroppo, una settimana fa, il loro primo figlio, di 9 anni, è morto. «Per noi questa sentenza, pur in un momento così doloroso, è una speranza», hanno detto al loro legale.
L’ordinanza del giudice dispone inoltre che si proceda «previa diagnosi preimpianto di un numero minimo di 6 embrioni» e che il medico debba eseguire i trattamenti «in considerazione dell’età e del rischio di gravidanze plurigemellari pericolose». Il medico potrà provvedere poi al congelamento «per un futuro impianto degli embrioni risultati idonei».

Categorico il presidente della Pontificia accademia per la vita, monsignor Rino Fisichella: «Non credo che queste cose si risolvano con interventi continui della magistratura. La chiesa cattolica non ammette l’analisi pre-impianto perché porta inevitabilmente alla selezione eugenetica».
«Da oggi daremo il via alle procedure per eseguire la diagnosi preimpianto», spiega il direttore del centro Tecnobios, Andrea Borini. «I tribunali — aggiunge il ginecologo e padre della ‘provetta’, Carlo Flamigni — stanno facendo con gran buon senso ciò che i politici non sanno fare, ossia usare il buon senso». «La sentenza di Bologna — dice la senatrice Pd Vittoria Franco — dimostra ancora una volta che la legge 40 è una legge scritta male e inapplicabile». Ben diverso il commento del sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano: «Il tribunale di Bologna sovverte la legge».

Commenti (selezionati)

Paolo
Poveri genitori, a loro massima solidarietà,la legge 40 va scritta da genitori disperati come loro e medici,preti vescovi e bigotti di ogni genere TACCIANO E SI VERGOGNINO! Certe tragedie van vissute di persona e non GIUDICATE DA GENTE CHE PROBLEMI NON NE HA ED E' CIECA! L'ipocrisia di certa gente non deve rovinare la vita agli altri e la chiesa prima risolva i suoi problemi morali,poi forse può permettersi di puntare il dito contro gli altri. (banale ndr)

tenebra (sic ndr)
Era ora!!! Basta con le ingerenze della chiesa.Se uno e' religioso fa quello che dice la chiesa,ma se uno non lo e' deve essere libero di fare come vuole,purche'non arrechi danno ad altri. (ribanale e insensato ndr)

isa
Il problema è che il danno in questo caso è provocato a persone indifese (gli embrioni). Se qualcuno avesse selezionato un mio amico, affetto da malformazioni, ora non ci sarebbe e la mia vita sarebbe più povera (e lui non avrebbe avuto diritto a vivere). Non capisco perchè se la pena di morte non c'è per gli assassini sia da applicare a chi non ha fatto nulla e non può difendersi. A questo dovrebbe servire la legge. I magistrati applichino le leggi che già esistono e provvedano a mettere in galera chi se lo merita. Saluti (menomale ndr)

PAOLO
Se essere favorevoli alla fecondazione,se permettere a una mamma di sapere se suo figlio soffrirà e avrà problemi tutta la vita e sarà abbandonato quando lei non ci sarà più perchè nessun'altro se vorrà occupare è essere nazisti : ALLORA DATEMI DEL NAZZISTA! Per quanto riguarda la vostra stupida cieca immatura ignorante strumentale ipocrisia, gongolatevi di averla e peccato che certe disgrazie non abbiano colpito voi, a quest'ora stereste più zitti e usereste IL VOSTRO CERVELLO E NON QUELLO DI UN PRETUNCOLO per ragionare! MASSIMA SOLIDARIETA' A CHI VIVE QUESTE TRAGEDIE E IGNORATE I COMMENTI DI QUESTI CRIMINALI! (pacato ndr)

tenebra
I bambini di questa coppia sono afflitti da una malattia genetica che porta alla morte dopo alcuni anni, per voi e' logico farli soffrire ancora,per loro no e fanno benissimo con l'aiuto della scienza ad avere un bambino sano (riribanale e riinsensato: colpisce ancora ndr)

isa
Il problema è che il danno in questo caso è provocato a persone indifese (gli embrioni). Se qualcuno avesse selezionato un mio amico, affetto da malformazioni, ora non ci sarebbe e la mia vita sarebbe più povera (e lui non avrebbe avuto diritto a vivere). Non capisco perchè se la pena di morte non c'è per gli assassini sia da applicare a chi non ha fatto nulla e non può difendersi. A questo dovrebbe servire la legge. I magistrati applichino le leggi che già esistono e provvedano a mettere in galera chi se lo merita. Saluti (perfetta ndr)

Angela
Volere un figlio ad ogni costo è un atto di egoismo.Volere un figlio con la quasi certezza che sia come lo abbiamo voluto e immaginato (per il momento la legge vuole "aiutare" a non generare umani malati gravi, ma se una qualche ricerca dicesse che avere gli occhi chiari è un handicap, giusto per fare un es banale, perchè non gettare gli embrioni con gli occhi chiari?) è un volersi anticipatamente garantire una vita da narcisisti nascondendosi dietro l'idea di star facendo tutto ciò per il piccolo che viene al mondo.Avrebbe bisogno di troppo amore gratuito se nascesse con bisogni speciali.Poichè la società crea malati e nuove malattie, per sopravvivere non occuparsi di chi è "diverso" da ciò che lei definisce "normale" usa queste strategie.Ci sono tanti bimbi che aspettano di avere qualcuno che si prenda cura di loro.Chi ha voglia di fare il Genitore e non vuole mettere a rischio il nascituro e pensa di non essere egoista, perchè non pensa seriamente a questi Altri bambini?Questi sono miei pensieri in dubbio. (monumentale ndr)

Mario
Quattro cellule messe in croce (un embrione congelato) non sono una persona più di quanto non lo sia un uovo in frigo. La differenza sta tutta nel fatto che l'embrione ha per chi ci crede un anima, e l'uovo no. (professione biologo…o responsabile reparto alimetari coop? ndr)

Paolo pro Chiesa
...Bene proviamo a pensare così come se si potessero azzerare tutte le ingerenze della Chiesa, dal Suo nascere ad oggi: via i 10 comandamenti in particolare dal "onora il padre e la madre" in poi (ricordando che questi vengono alcuni millenni prima del codice di diritto civile e penale); ergo non esiste più il vincolo del giuramento; non esitono più le Parrocchie con tutti i loro servizi alla persona e non esistono più le innumerevoli opere di di carità nel mondo ( anch'esse nate secoli prima del così detto volontariato laico); sparisce il Natale e di conseguenza Babbo Natale, Santa Claus, la Befana; Spariscono tutte le opere d'arte e tutti i monumenti e tutte le pievi medioevali; tutti i Santi (cari persino a chi non crede); niente conoscienza approfondita della cultura classica e gran parte dell'est europa non avrebbe la sua lingua; niente ospedali e niente farmacologia ed erboristeria. Infine: non siete quelli contro OGM e pro culture biologiche per mangiare sano come natura crea? Paolo pro Chiesa. (iperbolico, ma efficace…ma una domanda: l’articolo ha parlato di Chiesa!? Penso che la risposta ai nostri amici sta nella ragione e nell’umanità, prima ancora che nella religione ndr)

isa
Il problema è che la scelta di UCCIDERE una persona non è una scelta che riguarda chi UCCIDE, ma principalmente riguarda chi MUORE. Nessuno ha il diritto di uccidere un altro. E la Chiesa in questo non ha niente a che vedere. E' un principio di umanità...chi non lo capisce è DISUMANO...(io voto isa ndr)

Che bello rileggere sempre le stesse cose, ma soprattutto, che bello sapere che gente come isa trova il verso di rispondere in modo diverso, e sensato.

mercoledì 1 luglio 2009

Il profilattico entra a scuola: la Provincia di Roma dà la lezione sbagliata

Accennavo nel post precedente al problema delle gravidanze-baby in Inghilterra risolte a suon di distributori automatici di profilattici ed ecco che in Italia ci adeguiamo. Un plauso alla Provincia di Roma per questa scelta davvero “progressista”.

Non sempre quello che viene dopo è progresso (Alessandro Manzoni)


di Giacomo Samek Lodovici (da avvenire.it)

Nelle scuole superiori e nelle università statali della Provincia di Roma potranno essere installati dei distributori di profilattici. Il Consiglio provinciale della capitale, a maggioranza di centrosinistra, ha infatti approvato una mozione che impegna il presidente Zingaretti ad aderire alla campagna promossa da Sinistra e Libertà, Giovani Democratici, associazione Coscioni, Rosa Arcobaleno e Circolo omosessuale Mario Mieli. Anche il viceministro della salute Fazio si è dichiarato favorevole.
Ora, non è questa la sede per svolgere laicamente delle riflessioni morali sulla criticabile visione della sessualità che si associa all’incentivazione e all’uso dei profilattici. Bisogna però dire che sbaglia chi sostiene che le istituzioni devono essere 'neutrali' e al tempo stesso possono incentivare la libertà di scegliere se comprare e usare i profilattici oppure no. Autorizzando l’installazione di macchine distributrici nelle sedi dei 'loro' istituti di istruzione, con ciò stesso le istituzioni avallano e rinforzano una certa visione della sessualità, come minimo quella che ritiene equivalente l’uso e il non uso dei profilattici. In tal modo, esse finiscono per incidere sulle convinzioni etiche personali che – lo sappiamo, dati alla mano – vengono influenzate (anche) dalle regole fissate in sedi istituzionali. Per qualcuno l’installazione in scuole e università evita agli studenti l’imbarazzo di andare in farmacia (ma perché c’è imbarazzo? È solo l’influenza della Chiesa, nonostante le martellanti campagne di segno opposto, o anche qualche intuizione della coscienza morale, anche del non credente?).
Tuttavia, in realtà, le macchine distributrici si trovano già facilmente in altri posti, molto meno visibili delle scuole e università. O forse devono essere collocate anche in questi luoghi perché, anche qui, avere rapporti sessuali è non solo un fatto, ma altresì un diritto? I profilattici sono materiale scolastico? Qual è l’utilità, insomma, di queste installazioni? La Provincia di Roma, infine, sembra non aver minimamente recepito la documentata opera di informazione fatta da alcune fonti basata su studi scientifici realizzati anche da non credenti, nei giorni della polemica circa le dichiarazioni di Benedetto XVI in viaggio verso l’Africa. Sempre tralasciando la valutazione etica della questione, infatti, paiono totalmente ignorate le dichiarazioni anche di ricercatori non cristiani: il tasso di Aids non diminuisce e, anzi, in certi casi, aumenta, pur se si fa una sistematica informazione sui profilattici e li si mette copiosamente a disposizione (persino gratis). Per esempio, la revisione di 13 studi da parte dell’autorevole Cochrane Database Review Institute (ma si potrebbero citare altre ricerche e altri monitoraggi) ha mostrato che la protezione garantita dal profilattico rispetto all’Aids è pari all’ 80%. Un dato che vale se l’uso è «corretto e costante» , mentre invece, anche tra gli utilizzatori occidentali abituali, c’è chi prova fastidio, resistenza psicologica (beninteso non morale), emotiva, ecc. Anche qualora la protezione fosse del 90%, resta il fatto, per dirla con la rivista Lancet (marzo 2008), che «la posizione tradizionale cattolica [che insiste su fedeltà e astinenza] sui condoms e l’Aids è la più ragionevole e la più solida scientificamente nella prevenzione».
Sempre Lancet (gennaio 2000) aveva paragonato il preservativo alle cinture di sicurezza, che offrono una falsa percezione di protezione: così, negli anni ’70, dove ne fu introdotto l’obbligo, aumentarono gli incidenti, per l’aumento dei comportamenti a rischio.

sabato 27 giugno 2009

Piccola provocazione

Modelli di feti in tre dimensioni. Polemiche per il progetto inglese

L'iniziativa si chiama "prototipo rapido". "Strumento emotivo per i genitori". Il lavoro sviluppato al Royal College di Arte e Design

da repubblica.it (27 giugno 2009)

LONDRA - Accarezzare e coccolare modellini di feti di bambini con poche settimane di vita. Questo potranno fare adesso tutte le mamme che desiderano prendere confidenza con i futuri nascituri prima che vengano realmente messi al mondo.
La sconcertante idea di creare dei pupazzetti dei feti è venuta agli studenti di arte e design del Royal College di Londra e sono, naturalmente, destinate a creare scalpore.
Il progetto, a modo suo all'avanguardia, è stato concepito dalla conversione dei dati delle scansioni delle risonanze magnetiche in modellini di gesso di grandezze e forme simili a quelle umane grazie all'uso di un metodo chiamato "prototipo rapido".
Per capire come funziona il prototipo bisogna immaginare una stampante che invece di rilasciare inchiostro rilascia una plastica in polvere che si foggia in un modello tridimensionale.
Eppure nonostante la delicatezza e il dubbio gusto dell'esperimento le reazioni delle madri sono entusiastiche. "E' incredibile vedere le loro facce" - dice Jorge Lopes, il curatore del progetto. "Inoltre - prosegue Lopes la tecnologia può essere usata anche come strumento emotivo per i genitori che vogliono verificare se i feti presentano delle deformazioni o hanno bisogno di trattamenti farmacologici particolari".
Sempre all'interno del College c'è chi vede in questa tecnologia uno sviluppo ulteriore delle tecnologie utilizzate in precedenza negli anni '80. Il Professor Campbell, che è stato il pioniere dell'uso degli ultrasuoni in quel periodo, crede che il prototipo rapido sia di "grande utilità per le madri, quelle non-vedenti in particolare, per potere iniziare a creare un legame, fisico e affettivo, con i bimbi."

Il lavoro di Lopes viene testato per la prima volta in una clinica di Rio de Janeiro, grazie anche al supporto economico del governo brasiliano. Lui stesso dice: "Quando lo guardo non capisco se è tecnologia o arte".

 

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Oggi mi sono imbattutto in questo articolo dell’edizione online di Repubblica. La cosa mi ha un po’incuriosito e dunque mi sono messo a cercare su internet qualcosa che mi aiutasse a capire meglio, anche perché dalla semplice lettura dell’articolo è difficile farsi un’opinione in merito. Si parla di polemiche ma poi non si spiega effettivamente nulla. Queste, nell’ordine, le 2 cose che ho trovato.

1) L’articolo sull’edizione online del Times (leggi qui). Qualche notizia in più, che vale la pena di leggere, ma soprattutto i commenti. Ne cito 3. Heron Werner da Rio de Janeiro parla di un notevole progresso per lo studio e la cura di malattie in fare prenatale (bene), Sara da Londra parla di un incredibile spreco di denaro (può darsi, ma allora tutti i milioni di Euro spesi per finanziare la ricerca sulle staminali embrionali dove sono andati a finire?), infine Mark da Den Haag (Olanda) scrive “Oh dear. This will be promoted by the anti-abortion lot to increase the pressure and guilt on women already in distressing situations. I see there are already 2 comments relating to that already” (ecco fatto).

2) Un vecchio articolo del Corriere della Sera (leggi qui) risalente al 2004, in cui si parla di ecografie in 3d. Interessante.

Io non commento. A chi fa polemica, a chi parla di spreco di denaro, a chi accusa preventivamente gli anti-abortisti di voler accrescere pressioni e senso di colpa, lascio un passo della Bibbia del sapere cibernetico: Wikipedia. Accusatemi di qualunquismo o di quello che vi pare, ma in un paese dove si disseminano le Scuole Medie di distributori di preservativi per contrastare il problema dilagante delle baby maternità credo possano prendersi anche una piccola lezione da uno sconosciuto e bizzarro studente d’arte brasiliano.

 

 

 Bambola gonfiabile

da wikipedia (l’Enciclopedia libera)

Una bambola gonfiabile è un tipo di giocattolo sessuale che tenta di imitare il corpo umano per consentire degli atti sessuali simulati. La bambola può consistere in un corpo completo di faccia, arti e così via, o essere composta solo dalla parte pelvica o comunque delle aperture atte alla copula (ano, vagina o pene e bocca). I pertugi sono in alcuni casi vibranti e possono essere rimovibili.

Gonfiabili a basso costo

Le bambole di costo minore sono gonfiabili. Le bambole di questo tipo hanno spesso una estetica discutibile essendo fatte in vinile saldato e avendo solo una lontana rassomiglianza con il propotipo (sia femminile che maschile) che vorrebbero impersonare. Al netto di queste pecche, e da questo probabilmente deriva il loro successo commerciale tra le persone che lungi dal trastullarsi con inutili preoccupazioni estetiche passatiste badano al sodo, sono fornite di vagina e/o pene artificiali in modo che possano assolvere il loro scopo principale. I critici sostengono che spesso questa tipologia di prodotto esplode dopo pochi utilizzi, a causa della bassa resistenza delle saldature del vinile. Inoltre, bambole economiche in vinile possono essere rischiose per la salute, se contengono alte quantità di cloruro di vinile o ftalati.

Mannequin disponibili a un costo medio

Le bambole di livello medio sono composte di lattice pesante senza giunture saldate, hanno capi in plastica somiglianti a quelli di un manichino, occhi in plastica o vetro e piedi e mani ben costruiti. Alcuni di questi prodotti hanno delle parti del corpo riempite d'acqua. Il processo di produzione fa sì che molte bambole in lattice siano spedite con un sottile rivestimento di ossido di zinco sulla pelle, che andrebbe rimosso prima dell'uso lavando la bambola. Il lattice è un prodotto naturale, inerte e non tossico, ma una piccola percentuale di utenti vi è allergica. Tutte le bambole di lattice attualmente sul mercato sono prodotte in Francia o Ungheria.

Bambole hi-tech

Le bambole più care (il cui costo nel 2006 parte da circa 6.000 euro) sono fatte di silicone. Queste ultime possono avere una rassomiglianza molto stretta con l'originale ed avere corpo e viso modellato su quello di una donna (o uomo) reale. Possono addirittura avere una pelle sintetica ottenuta con i materiali impiegati nel cinema e capelli veri. Queste bambole hanno di solito uno scheletro di PVC o metallo con le giunture snodate, in modo da poter essere messe in una infinita varietà di posizioni. Le bambole in silicone sono ovviamente più pesanti di quelle gonfiabili (che sono composte in gran parte di aria), ma pesano comunque circa la metà di una persona di pari dimensioni. Queste sono prodotte negli USA da Abyss Creations (la Realdoll), 1st-PC, Mimicon e altre; e in Giappone da Paper Moon, 4Woods, Orient Industries e altre. Le bambole in silicone sono abbastanza popolari in Giappone, dove sono conosciute come "Dutch Wives" ('datch waifu', mogli olandesi). Il loro nome deriva dal termine, probabilmente inglese, per definire lo "spesso supporto in rattan o bambù", utilizzato per favorire il sonno in paesi umidi, tenendo sollevato il corpo sopra le lenzuola bagnate. Esiste anche un servizio di noleggio delle 'datch waifu' a Tokyo, Mori no Doru. Il mercato mediano e di alto bordo emersero negli Stati Uniti nel 1995. Il mercato è cresciuto per due ragioni principalmente: in primo luogo, gli ultimi vent'anni hanno visto un incredibile miglioramento delle bambole, e i consumatori se ne rendono conto con l'uso del web. In secondo luogo, il metodo di vendita è migliorato - gli acquirenti ora selezionano online invece di dover visitare un sexy-shop, e un possibile acquisto può essere discusso prima su forum online con persone che hanno già acquistato il prodotto. Sono inoltre disponibili accessori per personalizzare la bambola secondo i propri gusti (vestiti, profumi, trucchi, etc.), acquistabili anche questi discretamente online.

Meglio questi modellini? Meno spreco di denaro? Più educative? Più liberal e politically correct?

Può darsi.

Andrea

sabato 20 giugno 2009

NEW T-SHIRTS

 

Cari amici,

dopo il nuovo logo stiamo seriamente pensando di produrre delle magliette nuovissime del nostro gruppo. Siamo seriamente interessati al parere di tutti e per questo vorremmo condividere i nostri progetti con voi prima che diventino esecutivi e si trasferiscano su cotone.

Sotto vedete le bozze. Che dite? Pessime, accettabili, migliorabili, ottime? Ma soprattutto vendibili e indossabili? Fateci sapere i vostri giudizi…diciamo che avete 4 giorni di tempo, poi andremo ad informarci su prezzi e quantità e magari riusciremo a stamparne qualcune per l’estate.

 

                   Fronte                                               Retro

fronte

retro

 

mercoledì 17 giugno 2009

3/5 LUGLIO – PISTOIA. Adunanza Eucaristica nazionale & evangelizzazione per le strade

 

Carissimi,

vi informo che il nostro gruppo Mpv Toscana Giovani ha aderito volentieri alla Adunanza Eucaristica nazionale che si terrà a Pistoia i giorni 3-4-5 Luglio prossimi, organizzata dalla Fraternità dei giovani di Jerusalemme.

Chi fosse interessato a partecipare può contattarci a mpvtoscanagiovani@gmail.com entro e non oltre martedì 23 (provvederemo a raccogliere le iscrizioni e ad inoltrarle all’organizzazione); oppure, per maggiori informazioni o per iscriversi direttamente, è necessario contattare entro il 23 giugno gli organizzatori all’indirizzo fraternitagiovani@hotmail.it o al numero di Fratel Alessio Maria (348-4336578).


COLORO CHE NON POSSONO PARTECIPARE AI 2 GIORNI DI EVANGELIZZAZIONE, POSSONO ANCHE VENIRE ANCHE PER UN SOLO GIORNO.

Info: http://fraternitadeigiovanidijerusalemme.blogspot.com/

 

Info

logo L’Adunanza Eucaristica nazionale e l’evangelizzazione di strada si terranno a PISTOIA nei giorni 3-4-5 luglio 2009 in occasione del Festival Blues. Questo avvenimento musicale attira nella città molti giovani provenienti da tutta ITALIA, il centro storico si riempie letteralmente di giovani ma anche di bancarelle in cui vengono proposti oggetti e messaggi negativi, e potete immaginare come il fumo e l’alcol siano accessibili a tutti.
Anche gli anni passati in concomitanza con il Festival abbiamo organizzato una missione di strada che si è rivelata un occasione propizia per annunciare il Vangelo a questi giovani che venivano a cercare altro. Abbiamo notato la loro disponibilità all’ascolto e al confronto. Per questo vogliamo anche quest’anno organizzare una nuova missione evangelizzatrice del mondo giovanile. Per offrire un migliore servizio occorrono persone motivate ed entusiaste per portare Gesù a questi fratelli; a questo proposito vi invitiamo soprattutto a partecipare come evangelizzatori alla missione di strada che si svolgerà dal pomeriggio di Venerdì 03/07 all’Eucarestia della Domenica 05/07.

 


Programma

Venerdì 3 luglio

17,30 Accoglienza nella parrocchia dei missionari

18,00 Messa presieduta da Mons. MANSUETO BIANCHI, Vescovo di Pistoia, che darà inizio alla evangelizzazione impartendo la sua particolare Benedizione.

19,30 Cena

21,30 Formazione delle coppie di evangelizzazione

22,00 INIZIO MISSIONE IN STRADA

01,30 Fine della serata con preghiere di ringraziamento comunitaria e dopo riposo

 

Sabato 4 luglio

9,00 Lodi mattutine 9,30 Colazione

10,00 Revisione (condivisione esperienza esperienza prima missione)

11,00 alle 12,00 Tempo libero

13,00 Pranzo

15,00 Ora nona

16,00 incontro con il parroco P. Giordano Maria

18,00 Santa Messa animata dalla Fraternità dei Giovani di Jerusalemme
19,30 Cena

20,30 Formazione coppie
21,00 INIZIO ADORAZIONE EUCARISTICA NAZIONALE
Adorazione no-stop animata ogni ora da un gruppo diverso fino alla mattina del 05/07
22,00 INIZIO MISSIONE IN STRADA
01,30 Fine missione strada, ritrovo in Chiesa per congedo


Domenica 5 luglio

9,00 Colazione

9,30 Lodi e Santa Messa (con testimonianza)

12,00 Pranzo

16,00 Riposo

18,00 Preghiera di Lodi e Vespri

19,30 Cena

21,30 INIZIO MISSIONE
00,30 FINE MISSIONE


LA PARROCCHIA DI SAN PAOLO OFFRE PERNOTTAMENTO E VITTO, I MISSIONARI SONO PREGATI DI PORTARE SACCO A PELO / MATERASSINO.
COLORO CHE INTENDONO PARTECIPARE SONO PREGATI DI DARE CONFERMA ENTRO IL 23 GIUGNO 2009 A QUESTO INDIRIZZO: fraternitagiovani@hotmail.it o al resp. FRATEL ALESSIO MARIA (348-4336578) INDICANDO IL NUMERO DI PERSONE PARTECIPANTI.
COLORO CHE NON POSSONO PARTECIPARE AI 2 GIORNI DI EVANGELIZZAZIONE, POSSONO ANCHE VENIRE ANCHE PER UN SOLO GIORNO.


Per coloro che abitano nelle vicinanze di PISTOIA comunichiamo che il giorno 16 e 23 GIUGNO 2009 alle ore 21:00 ci sarà un incontro di conoscenza tra le varie realtà che vorranno partecipare nei locali della PARROCCHIA DI SAN PAOLO - CORSO SILVANO FEDI, PISTOIA.

sabato 6 giugno 2009

NEW LOGO

Salve a tutti,

in questi giorni mi sono trovato a dover preparare volantini e manifesti per le prossime iniziative e ho scoperto (la cosa era facilmente intuibile già prima ma...) che rimpicciolendo troppo il nostro logo, diventava impossibile capire di cosa si trattava per cui ho optato per un drastico restyling per renderlo più leggibile.

Che ne pensate, meglio prima o meglio adesso ?

 

OLYMPUS DIGITAL CAMERA                                  Logo Mpv Toscana Giovani

           Prima                                                          Adesso

 

OLYMPUS DIGITAL CAMERA         Ecco il logo, più o meno definitivo, dopo i suggerimenti di Emanuele.

Ciao!

mercoledì 27 maggio 2009

Seminario Quarenghi 2009

LIFE HAPPENING GIOVANI

Insieme per vivere e far vivere

Gioiosa Marea (Me), 2/9 Agosto

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Quest’anno il Life Happening Estivo Vittoria Quarenghi rappresenterà un punto di arrivo e di partenza per i giovani prolife italiani.

Un punto di arrivo perché si completa un ciclo triennale di formazione e organizzazione del gruppo giovani del Movimento per la Vita Italiano secondo le nuove direttive del Progetto Nazionale Giovani del Movimento, che ha dato notevoli risultati in termini quantitativi e qualitativi aprendo nuove strade di impegno (ad esempio il volontariato online e i gruppi universitari) senza trascurare la formazione in bioetica e il servizio volontario, ma sempre di maggior qualità, offerto dai giovani nei Centri di Aiuto alla Vita e nelle Case d’Accoglienza.

Un punto di partenza, perché dopo il Seminario Estivo saranno messe in atto tutte quelle strategie e modalità di intervento oggetto di lunga meditazione e sperimentazione, che permetteranno di potenziare le varie iniziative dei giovani del Movimento per la Vita.

Attualmente già tanti sono i giovani prenotati, ma è auspicabile una partecipazione da tutte le regioni italiane, cosi da diffondere al ritorno a casa i frutti del Seminario Quarenghi. Purtroppo i posti a disposizione sono solo 250 e per le iscrizioni si darà precedenza ai giovani che per primi invieranno l’iscrizione.

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Il programma definitivo e le info logistiche saranno disponibili sul sito www.mpv.org. Il tema principale trattato sarà quello dell’Eutanasia e del Fine Vita, ma non mancheranno testimonianze e approfondimenti su altre tematiche di notevole interesse per il Movimento per la Vita. Tra i relatori invitati il dott. Giuseppe Anzani, il prof. Samek Lodovici, don Fortunato di Noto, il Prof. Giacobbe, la dott.ssa Piera De Maria e tanti altri.

Le quote di partecipazione (con trattamento di pensione completa dal 2 al 9 agosto):

€ 265,00 per i giovani dai 16 ai 28 anni non compiuti

€ 285,00 per i giovani dai 28 ai 35 anni

€ 600,00 per coppia coniugi più piccolo contributo o gratuità per figli

Iscrizioni: Le quote dovranno essere versate (acconto di € 150,00 a persona entro il 30 giugno 2009 e il saldo in contanti all’arrivo il giorno 2 agosto) o sul conto corrente bancario intestato a Movimento per la vita italiano (Iban: IT61J0301503200000004106218 – Banca Fineco) oppure tramite il conto corrente postale n. 74835000, sempre intestato al Movimento per la Vita Italiano, Lungotevere dei Vallati 2, 00186 Roma, specificando la causale “ nome+cognome partecipante Quarenghi 2009 ”. Copia del versamento va inviata con la scheda d’iscrizione entro il 30 giugno 2009 all’indirizzo mail giovani@mpv.org

Scheda di iscrizione (pdf)

Come Arrivare: La località è raggiungibile con il treno (fermata Patti e Gioiosa Marea) e con l’aereo da Palermo e Catania. Per chi arriva in aereo saranno predisposte navette gratuite del Movimento per la Vita sia per il giorno 2 che per il giorno 9 agosto, ma solo per le persone che lo comunicheranno all’atto dell’iscrizione e comunque non oltre il 15 luglio. N.b. Il biglietto del treno con “tariffa amica” risulta scontato del 20% all’andata e del 20% al ritorno, di solito c’è un intercity diretto che parte da Milano e passa per Bologna, Firenze, Roma, Napoli e c’è la fermata FS a Patti. Soluzione molto comoda soprattutto in cuccetta da 4 posti, si viaggia cosi di notte, ma è necessario prenotare il posto a sedere, meglio se si prenota come gruppo perché i treni che in quel periodo collegano la Sicilia sono molto affollati. Lo stesso vale per il ritorno, ma si ricorda che viaggiando di notte è possibile trascorrere al mare tutta la giornata del 2 e del 9 agosto. Sempre per le famiglie che viaggiano in treno si ricorda la tariffa “family” agevolata di Trenitalia per le famiglie. Per chi arriva in auto si ricorda che il viaggio risulta essere molto faticoso nel tratto autostradale da Napoli a Reggio Calabria,le file di attesa per gli imbarchi da e per la Sicilia potrebbero essere molto lunghe, inoltre il parcheggio è gratuito ma i posti auto per il Movimento sono limitati, quindi va segnalato l’arrivo in auto al momento dell’iscrizione. È possibile arrivare anche in nave e in pullman. Le camere verranno assegnate il 2 agosto dalle ore 17.

La struttura: Il villaggio è una reale oasi, circondato da giardini con vegetazione mediterranea, posizionato su una naturale e ventilata terrazza dominante la sottostante baia con un incantevole panorama sul mare e sulle isole Eolie. Il complesso, dall'originale articolazione a più livelli, richiama le atmosfere eoliane. Le camere: 112 inserite parte in un edificio a due piani e parte in vari cottage incastonati nel verde. Tutte dotate di servizi privati, aria condizionata e ventilatore a pale al soffitto, telefono diretto; quasi tutte con vista sul mare, dispongono di balcone o terrazzo ed alcune al piano terra anche di un piccolo giardino. Il ristorante: Su terrazza panoramica esterna con cucina particolarmente curata con servizio a buffet. Servizi ed attrezzature sportive: reception aperta 24 ore con servizio cassaforte e cambio, carte di credito e bancomat, hall, bar "Ulisse" ubicato nella "piazzetta" cuore del Villaggio, "Quick-bar" in piscina con piano bar serale e discoteca all'aperto sotto le stelle, sala tv, bazar con oggettistica, souvenirs, giornali e prodotti vari; Bluepoint che ospita le hostess, i servizi informazione e l'ufficio prenotazioni escursioni e transfer; mini club 3/8 anni, young club 9/12 anni, junior club 13/17 anni, con locali al coperto, spazi per giochi e piccola piscina; parcheggio interno limitato e gratuito, piscina attrezzata con ombrelloni e sdraio di cui una riservata ai bambini, 2 campi da tennis di cui uno polivalente per pallavolo e calcetto, ping pong, windsurf, canoe; anfiteatro per spettacoli serali, animazione diurna e serale, spiaggia privata attrezzata con ombrelloni, lettini, spogliatoi, docce e servizi igienici, navetta privata continua da e per la spiaggia. http://www.duessegestioni.it/capala.aspx