venerdì 28 settembre 2007

Corso Bios&Polis a Firenze

Carissimi, vi propongo un'iniziativa davvero interessante da parte del Movimento per la Vita fiorentino; è riservata agli over 26, ma anche per gli under non credo che le porte siano completamente chiuse. Se siete interessati contattate direttamente la sede del Movimento fiorentino al numero 055268247 (al mattino dalle 9 alle 12).

Di seguito troverete l'invito di Angelo Passaleva (Presidente del Movimento fiorentino) ed il programma del corso. Fateci un pensierino.


Carissime / i,
Il Movimento per la Vita di Firenze organizza per la Federazione dei Movimenti e Centri di Aiuto alla Vita della Toscana un corso di formazione in bioetica nell’ambito dell’iniziativa “Bios & Polis” proposta dal Movimento per la Vita Nazionale.
Il corso di formazione, riconosciuto dal Ministero della Solidarietà Sociale e’ riservato ad adulti oltre i 26 anni, è strutturato in 16 ore effettive di insegnamento e lavori interattivi e di gruppo e non potrà comprendere più di 30 – 40 partecipanti. Sono ammessi al corso sia operatori dei CAV o iscritti ai Movimenti per la Vita, ma anche operatori di pastorale familiare, insegnanti, catechisti ecc...
Gli argomenti trattati comprendono:
- I principi della bioetica e le problematiche connesse:
- Proposte educative, formative e di solidarietà nel campo della maternità;
- Diritti umani e bioetica;
- Il volontariato per la vita

Il corso si terrà in ottobre ed impegnerà due giornate, per favorire la partecipazione per chi viene da lontano. Ogni giornata sarà strutturata in due parti di 4 ore ciascuna: dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 14,30 alla 18,30, cercando di alternare lezioni “teoriche” a incontri interattivi ed esercitazioni pratiche sotto forma di presentazione e discussione di casi o argomenti concreti o di attualità. Alla fine del corso e dopo la presentazione di un questionario “di verifica” verrà rilasciato un attestato di partecipazione e successivamente verranno attribuiti crediti formativi da parte del Ministero.
Le due giornate stabilite per il corso sono: sabato 13 ottobre e sabato 27 ottobre 2007. Il Movimento per la Vita di Firenze si farà carico di predisporre due “pause caffè” (mattina e pomeriggio) e una piccola colazione di lavoro. Le lezioni si terranno presso l’Oratorio dei Padri Filippini in via Dell’Anguillara 25- Firenze. Agli iscritti verranno inviate tempestivamente le indicazioni per raggiungere la sede ed un programma dettagliato relativo agli argomenti e relatori. Poiché si tratta di un corso a numero chiuso, verranno accolte le domande, fino ad un massimo di 40, in ordine cronologico di presentazione. Le domande saranno accettate fino al 30 settembre 2007 e potranno essere inviate per e-mail o per posta (in questo caso vale la data del timbro postale).
Prego vivamente di diffondere questa informazione non solo ai membri dei vostri CAV o MPV ma anche a chi ritenete più opportuno.
Con i più cordiali saluti,

Angelo Passaleva
Indirizzo di posta elettronica: movitafior@interfree.it
Indirizzo postale: Movimento per la Vita fiorentino, via San Remigio 4, 50100 FIRENZE
Tel. 055 268247




PROGRAMMA

BIOS&POLIS - Corso di formazione in Bioetica
Firenze 13 e 27 Ottobre 2007
Sede : Oratorio dei Padri Filippini – via Dell’Anguillara 25 - FI


Sabato 13 Ottobre

Ore 8,45 Accoglienza e registrazione dei partecipanti
Ore 9,15 Saluto e presentazione del corso da parte del Prof. Angelo Passaleva (Presidente del MPV Fiorentino)
Ore 9,30 Diritti umani e bioetica (1a parte) –. Michele Sanfilippo
Ore 11,15 Pausa caffè
Ore 11,30 Diritti umani e bioetica (2a parte) –. Michele Sanfilippo
Ore 13,15 Colazione di lavoro
Ore 14,00 Volontariato per la vita – Incontro interattivo (1a parte) -Bruna Rigoni , Volontaria CAV Firenze
Ore 15,30 Pausa caffè
Ore 15,45 Volontariato per la vita – Iincontro interattivo (2a parte) - Bruna Rigoni , Volontaria CAV Firenze
Ore 17,45 Test di valutazione e questionario di gradimento

Sabato 27 Ottobre

Ore 9,00 Accoglienza e registrazione dei partecipanti
Ore 9,30 I principi della bioetica e le problematiche ad essa connesse (1a parte) – Riccardo Poli
Ore 11,15 Pausa caffè
Ore 11,30 I principi della bioetica e le problematiche ad essa connesse(2a parte) –. Riccardo Poli
Ore 13,15 Colazione di lavoro
Ore 14,00 Proposte educative, formative, di solidarietà della vita nascente della maternità – Iincontro interattivo (1a parte) - Massimo Sanfilippo, Beatrice Giuliani, Giovanni Andrea Grisolia
Ore 15,30 Pausa caffè
Ore 15,45 Proposte educative, formative, di solidarietà della vita nascente e della maternità – Iincontro interattivo (2a parte) - Massimo Sanfilippo , Beatrice Giuliani , Giovanni Andrea Grisolia
Ore 17,45 Test di valutazione e questionario di gradimento


DOCENTI
Avv. Michele Sanfilippo - Docente presso l’Accademia Pontificia Regina Apostolorum
Bruna Rigoni - Direttivo Movimento per la Vita Nazionale, CAV di Bassano del Grappa
Volontaria CAV Firenze
Dott. Riccardo Poli - Presidente dell’Ordine Medici cattolici della Toscana
Prof. Massimo Sanfilippo - Pediatra
Dott. ssa Beatrice Giuliani - Ginecologo e specialista territoriale dell’Azienda Sanitaria di Firenze
Dott. Giovanni Andrea Grisolia - Pediatra

martedì 25 settembre 2007

QUARENGHI ATTO IV: La condivisione

Tema di oggi: la condivisione. Per questo ho pensato di mettere alcune FOTO DI GRUPPO.

E' difficile dire qualcosa di più e di meglio rispetto a quello che ha scritto la Madda qualche giorno fa, le sue parole davvero hanno colto nel segno. L'amicizia vera passa attraverso la condivisione e questo nostro stringerci assieme è forse il segno migliore per esprimere tutto questo.
Sta iniziando l'autunno ed ormai sono passati quasi due mesi, ma deve essere lo spirito intenso ed aggregante che respiravamo al Quarenghi ad accompagnarci oggi nella nostra vita quotidiana. La passione per certi valori, l'impegno per la loro difesa ed il coraggio nel manifestarli sempre e comunque, devono essere sostenuti e rafforzati da quello spirito. Il Quarenghi è stato un inizio importante e la cosa che più deve rimanere impressa in noi di quella esperienza è proprio la consapevolezza che non siamo mai soli a difendere la vita. Lì abbiamo avuto la prova che tanti giovani come noi sono disposti a spendere tempo ed energie per portare avanti le nostre stesse idee. Non so se siamo pochi o tanti, ma siamo uniti e convinti.


LE FOTOGRAFIE

Gineceo


Ave... Ave... Ave...mo fame !!!

141 bischeri

In ordine sparso...

Brindisi...

...effetto post-brindisi...
Testamento


p.s. IMPORTANTE !!! Firmate i vostri commenti !!!
E' un'occasione per aprire brevi ma interessanti scambi di opinione. Grazie. Andrea

venerdì 21 settembre 2007

Storie di bastardi

Avrei dovuto e forse voluto scrivere ancora del Quarenghi, ma sfogliando il giornale ieri ho letto i nuovi sviluppi di una vicenda che già qualche mese fa mi aveva sconcertato. In questi mesi nei quali ci siamo concentrati quasi interamente sul nostro Seminario estivo ne sono successe diverse di storie interessanti; c'è stata la morte di Nuvoli, c'è stato il caso della soppressione della gemellina "sbagliata", ma questa è quella che meglio illustra cosa vogliono fare di noi, cosa si nasconde davvero dietro la loro malsana ideologia, tra falsa pietà e robotica autodeterminazione.

Io, tu, noi, loro, quasi tutti. Siamo tanti, per alcuni esageratamente troppi, piccoli numeri che tormentano le stanze del potere. Ci contano, contano quelli che producono, quelli che non producono, quelli che possiedono, quelli che non possiedono. Calcolo. Meticoloso e dissennato business. Antonio Trotta è un povero bastardo, figlio di un dio lontano; è stato sfortunato, ha sbattuto la testa, è in coma e succhia alla collettività qualche migliaio di euro all'anno. Il padre non ha santi in paradiso, non ha i soldi per comprarsi il benestare di un tutore pizzaiolo ed una moglie sempre stata ex, o la consulenza di qualche medico più mercenario di altri. Probabilmente non avrebbe nemmeno il denaro per comprare la salute del figlio, casomai un giorno qualche scienziato più pazzo di altri si inventasse l'eterna giovinezza, tra un ovulo di mucca chianina ed il nucleo di un fachiro persiano.

Fanno i calcoli, li fanno tornare, e poi parlano di pietà, ti costringono ad uccidere (talvolta ad abortire, adesso a staccare la spina) e la spacciano per libertà. Hai soldi o produci soldi? Bene, accomodati nel regno dei viventi. Sei un vegetale, un bastardo figlio di nessuno? Resta fuori, sei di troppo.

Buona lettura. Spero vi faccia un po' inca*****.


Questa è la verità.

Il diritto alla Vita
Il giovane, cittadino italiano, potrebbe essere riportato oltre confine, dove non verrebbe più curato. La vicenda di Antonio Trotta, in stato vegetativo da due anni, conteso tra Italia e Svizzera, tra genitori ed ex moglie. Il padre: «Pronto a tutto per salvarlo»

Lucia Bellaspiga, da Avvenire del 18 settembre 2007

Non è solo una minaccia. È un'intenzione: «Se porteranno via mio figlio dovranno trascinare anche me. Io mi incateno a lui, lo giuro, ci porteranno via insieme, dovranno fare un sequestro di persona». È fragile e ha i nervi spezzati, ormai, ma il vigore gli viene dalla disperazione.
Gerardo Trotta, 63 anni, è il padre di Antonio, 38, in coma vigile dall'estate del 2005, dal giorno in cui un camion lo investì in Svizzera, dove il giovane italiano aveva aperto un ristorante insieme ad Anna, la ex moglie bosniaca. È la stessa disperazione che gli aveva dato la forza, il 7 dicembre dell'anno scorso, di caricarselo su un'ambulanza e portalo via da Lugano, di nascosto, per ricoverarlo oltre il confine, a Brebbia (Varese), in una attrezzatissima struttura riabilitativa, la Fondazione Borghi. Un colpo di mano per la vita, senza il quale oggi di Antonio certo non parleremmo più: «Dopo le prime efficaci cure a Basilea, era stato dimenticato in un ospizio per anziani a Lugano - si torce le mani Gerardo -. Lì non veniva più curato, stava morendo».
In pochi mesi i passi avanti raggiunti a Basilea - dove era nutrito naturalmente e si alzava persino in piedi, retto dagli appositi sostegni - scomparvero e il ragazzo divenne una larva: muscoli atrofizzati, infezioni, febbre alta. «Soffocava nel suo catarro ma non gli facevano la tracheotomia - balbettano papà Gerardo e mamma Violanda, costretti a parole impronunciabili - i medici di Lugano ci spiegarono che una commissione aveva deciso che nostro figlio non valeva la pena curarlo, se gli veniva qualcosa bisognava lasciarlo morire, se no era accanimento...». Lo lasciavano soffocare come forma di rispetto.
Difficile credere che sia tutto vero, ma a parlare ci sono le carte, firmate dal primario dell'ospedale elvetico. La data è il 13 ottobre del 2006 (due mesi prima del "colpo di mano" dei genitori) e il linguaggio è sconvolgente nella sua inequivocabile chiarezza: si parla di "coma vigile dal maggio 2005", di grave infezione polmonare, "temperatura ascellare a 40,3°", "rantoli diffusi"... Poi si specifica che "nonostante il margine di miglioramento estremamente ridotto vi è una costante richiesta da parte dei familiari affinché, in caso di complicanze, si adoperino tutti i mezzi terapeutici possibili. Ma la Commissione di Etica clinica si è espressa contro trattamenti ritenuti futili di medicina intensiva visto che non c'è possibilità di guarigione o di una qualità di vita accettabile. Ci asteniamo pertanto da misure di rianimazione...". Nero su bianco.
"Rapito" dai genitori, Antonio in Italia ha ripreso la sua risalita dall'inferno della morte lenta e indignitosa cui era stato condannato. «Il suo tutore nominato in Svizzera, un certo Pino Chianese, si opponeva, ma gli abbiamo fatto credere che lo avremmo trattenuto a Brebbia solo per un breve ciclo di riabilitazione - racconta Gerardo -. A Gallarate gli hanno fatto la tracheotomia, così non ha più febbri e respira autonomamente. E poi lo guardi: vede che ci ascolta?». Non parla, Antonio, non può farlo, ma piange, muove le labbra, si agita, cerca di esprimere qualcosa, stringe nella sua la mano di chi gli parla nel tentativo estremo di mettere in comunicazione due mondi abissalmente distanti. Però c'è. Ed è vivo. «Come può questo signor Chianese decidere sulla vita di nostro figlio? Non chiediamo nulla, vogliamo solo portarcelo a casa e curarlo come stiamo facendo adesso, che da dieci mesi giorno e notte siamo con lui, gli parliamo, lo accarezziamo, gli facciamo sentire che non è mai solo». È risaputo, infatti, che solo questa è la terapia possibile nei casi di coma vigile. «Trasfusioni di amore», le chiamano gli esperti, le uniche che a volte portino al risveglio.
Parla e piange, questo padre consumato, mentre con mano incerta scrive a fatica due righe al suo arcivescovo, cardinale Tettamanzi: "Come suo diocesano le chiedo aiuto e conforto per mio figlio Antonio. Ho paura che lo portino in Svizzera a morire". Si aggrappa a tutto. Domani infatti scade il termine che la Procura della Repubblica di Varese ha fissato perché una speciale commissione di tre medici valuti il caso del giovane: a luglio lo hanno visitato a Brebbia, hanno studiato le cartelle cliniche, hanno anche fatto un sopralluogo in casa Trotta, ad Albizzate, nel frattempo allestita con un letto speciale e le macchine per l'alimentazione. La risposta sarà depositata domani, «ed è da domani, quando scade la "tutela" legata al lavoro dei tre periti, che in teoria quel Chianese potrebbe venire con un'ambulanza e portarlo in Svizzera», spiega Pierpaolo Cassarà, il legale dei genitori. «La parola finale spetta al Tribunale di Varese, ma guai se intanto ce lo lasciamo scappare...». «Vengano, dovranno trascinare anche me», piange il padre, la catena e il lucchetto pronti, nell'attesa del responso.
«Qualunque sia questo responso me lo riporto in Svizzera», giura intanto dai giornali elvetici la ex moglie, separata da un anno prima dell'incidente. «È stata lei a nominare tutore il suo amico Chianese - dice il legale -, l'unico che secondo le leggi svizzere ha potere di decidere le modalità di cura e persino di valutare se la casa dei Trotta ha la strumentazione adatta al caso clinico». Di mestiere fa il pizzaiolo.



E adesso leggiamo cosa ci raccontano i nostri fratelli svizzeri.
Imminenti schiarite sul destino di un paziente in coma

Françoise Gehring, da swissinfo.org (18 settembre 2007)

E' a un passo dalla soluzione la vertenza giuridica tra il Ticino e la vicina Penisola riguardo alle cure di un uomo di 39 anni in coma dal 2005 a causa di un incidente stradale.
I suoi genitori vogliono che rimanga in Italia dove è tuttora ricoverato, mentre la moglie lo vorrebbe accanto a sé, in Ticino. Sullo sfondo della vertenza spiccano anche elementi di natura etica.
Nei giorni scorsi la vicenda di Antonio Trotta - l'uomo di 39 anni in coma da due anni dopo essere stato travolto da un furgone in Ticino - ha tenuto banco su molti media, soprattutto italiani. In alcuni casi forzando, per la verità, anche i titoli, come: "La Svizzera vuole staccare la spina", oppure "Due nazioni contro".
Titoli fuorvianti, perché non si è mai trattato di negare le cure a nessuno. La storia, in cui le dimensioni etiche giocano un ruolo di primo piano, è in realtà molto più complessa e delicata, anche perché in mezzo alla vertenza giuridica, c'è il dolore di una famiglia che spera ardentemente di riavere il proprio figlio, in stato vegetativo da due anni.
Secondo i genitori di Trotta, in Italia il loro figlio beneficia di un'assistenza migliore e da quando è ricoverato nella clinica vicino a Varese, le cure starebbero facendo effetto e le sue condizioni di salute sarebbero migliorate. Dichiarazioni che, tra forzature e polemiche, hanno destato un vivo clamore.

Nelle mani della giustizia
Il tutore svizzero, nominato a suo tempo dalla moglie di Trotta (la coppia è separata, ma non legalmente) subito dopo l'incidente, vorrebbe però che Antonio tornasse in cura all'Ospedale Civico di Lugano, in quanto in Italia sarebbe sottoposto ad un accanimento terapeutico.
I genitori di Trotta, però, vogliono bloccare qualsiasi provvedimento in tal senso: non vogliono saperne del rientro in Svizzera e sono determinati a tenere il figlio nel Varesotto, nella speranza che, sia pur gradualmente, egli guarisca. La vertenza è così approdata al Tribunale di Varese.
Martedì il procuratore Maurizio Grigo ha dunque deciso di disporre d'ufficio una perizia medica urgente per valutare le effettive condizioni di Antonio Trotta. Il magistrato ha confermato alla stampa che in questo modo la Procura intende soprattutto capire se le cure cui è sottoposto in Italia "possano dare al paziente una aspettativa di vita e un esito migliore di quelle cui sarebbe sottoposto in Svizzera".
Solo dall'esito di questa perizia (affidata a un collegio di tre esperti) il procuratore italiano potrebbe decidere se adottare un provvedimento che trattenga in Italia il paziente, sottraendolo di fatto alla tutela cui ora è sottoposto in Svizzera.
La decisione ufficia­le è attesa a giorni, ma è lo stesso magistrato a far ca­pire che la ri­chiesta avanzata dai genitori e dalle sorelle di Antonio Trotta, attraverso il loro legale, sarà accolta. Del resto l'intera vicenda sta tornando in un quadro di confronto improntato al buon senso e neppure l'attuale tutore si oppone più alla permanenza di Trotta in Italia.

Aspetti etici e umani
Il dottor Roberto Malacrida, direttore del reparto di cure intense dell'Ospedale Civico di Lugano, professore di etica clinica all'università di Ginevra e segretario dell'organo di controllo etico cantonale, ha spiegato che nel mese di giugno del 2006 la Commissione etica dell'Ente ospedaliero cantonale ha suggerito di rinunciare al trattamento ad oltranza.
"Si trattava di evitare l'accanimento terapeutico – spiega il professore a swissinfo - nel caso in cui le condizioni di Antonio Trotta si fossero aggravate, visto che, sebbene un giorno ci potranno essere dei miglioramenti, il paziente non potrà più condurre una vita normale".
Malacrida ha inoltre precisato che la specialista consultata dai genitori di Antonio Trotta (una neurologa rinomata che lui conosce personalmente) ha in realtà consigliato loro di accogliere il figlio a casa, tra gli affetti dei propri cari, che nel frattempo hanno già predisposto un arredamento funzionale per poterlo accudire.
Quello espresso dalla commissione etica cantonale, ha nuovamente ribadito il medico ticinese a swissinfo, è un consiglio e non ha alcun valore coercitivo. Non ci sono pertanto visioni o intenti contrastanti: volontà di cura contro volontà di abbandono. Ma solo e unicamente delle indicazioni pratiche di fronte ad improvvise e molto prevedibili difficoltà.
"Abbiamo preso questa decisione - aggiunge Malacrida - non solo in base a considerazioni mediche, ma anche con un sincero sentimento di "pietas", teso a tutelare e a rispettare la dignità umana".

L'affetto dei cari e le cure mediche
A dimostrazione dell'impegno e della volontà di assicurare la migliore assistenza medica a Trotta, Roberto Malacrida ha ricordato che l'uomo è stato ricoverato per otto mesi a Basilea, in un centro di riabilitazione considerato tra i migliori al mondo per la dedizione, la qualità e la serietà delle cure.
"In questo centro - spiega il medico ticinese - si cura quasi fino all'infinito, si accudisce il malato in situazioni disperate nell'incondizionato segno della speranza". Quella speranza che è proprio l'ultima a morire. Ma dal nosocomio renano Antonio Trotta era tornato con miglioramenti davvero minimi.
"In questi casi – sottolinea il medico - la statistica dice che c'è una probabilità su mille di migliorare e di recuperare una vita accettabile. Abbiamo dunque deciso di prestargli le cure necessarie, che abbiamo peraltro sempre assicurato. Ma di non rianimarlo in caso di complicazioni, che è un'altra cosa".
La famiglia, come nel caso di Antonio Trotta, ha il diritto di decidere di prendersene cura, assicurando cure, amore ed affetto anche per 30 anni. "Ma un conto è essere madri e padri - conclude Malacrida - e un conto è essere terapeuti. A noi spettano decisioni diverse". Decisione diverse, è vero, ma non per questo prive di sensibilità, umanità e compassione per la sofferenza e il dolore.

mercoledì 19 settembre 2007

Cartolina dell'estate

Qualche giorno fa la nostra cara amica Maddalena di Como/Milano ci ha mandato questa bellissima riflessione. Non posso far altro che ringraziarla, non solo per le sue parole molto belle, ma soprattutto per la sincerità e l'emozione che sicuramente l'hanno spinta a scriverle.

Fin qui gli onori di casa, doverosi, sintetici e un po'ingessati, ma sicuramente sentiti e, credo, condivisi da tutti quelli che con me animano questo blog. Vorrei però aggiungere qualcosa di personale sulla Madda, due parole che vorrei non sembrassero scontate, in particolare a lei, che forse ancora non mi conosce interamente e non sa la strana e perversa dinamica con cui sono solito esternare la mia stima per le persone.

Io sono uno piuttosto sommario nel considerare le persone, se ci intendiamo bene, altrimenti ognuno per la sua strada. Ecco, la Madda è una di quelle persone per cui ho provato immediatamente una sim-patia spontanea e generosa (lei lo sa cosa significa sim-patia, vero prof!?). E dopo la simpatia viene la stima, che nasce di conseguenza, almeno secondo i miei canoni.
Adesso mi fermo. Non mi piace essere retorico, ed il sentimento non deve diventare mai sentimentalismo. Grazie Madda, sono davvero felice di averti conosciuto.
Andrea


Da Roseto a Rimini e da Rimini a Loreto: un viaggio fatto di volti


La vacanza-convegno di Roseto degli Abruzzi è stata per me un'occasione chiara per riconsiderare veri, attuali e ancora possibili alcuni valori sui quali da tempo mi permettevo di insinuare la possibilità del dubbio. Ciò cui mi sono sentita richiamata è stato un sì alla verità e a un senso, ma non a una verità astratta e fatta di norme o precetti aprioristici bensì reale e concreta che passava attraverso volti e vite concrete. Le amicizie fatte al Quarenghi, evento che prima di quest'anno non conoscevo, sono tuttora fondamentali in un cammino giornaliero, non solo per una comune condivisione di valori, ma per una gioia unica di stare insieme.
Dopo Roseto mi sono rivista con alcuni a Rimini in occasione del Meeting e lì, nuovamente, durante l'incontro di Carlo Casini, mi sono sentita richiamata a un impegno e a una militanza più radicale e più vera; ed è stato chiaro che questo è possibile solo in una compagnia che diventi compagna di un cammino verso un senso del vivere che coincida con la Verità. Da qui l'ultimo tassello del viaggio: Loreto.
L'incontro con il santo Padre e il ritrovarsi con alcuni amici è stata la testimonianza lampante che, nonostante la fatica che c'è nel vivere quotidiano, il punto cui guardare è chiaro: Cristo.
Il Papa così si è espresso: "il Papa sostiene il giovane e comprende le sue inquietudini e lo accompagna nel discernimento della vocazione": ci ha invitato a non seguire la via dell'orgoglio ma dell'umiltà e del coraggio; ci ha invitato a seguire Cristo fino in fondo.
Dunque nel Movimento per la Vita, movimento laico e che tale deve rimanere, ho trovato un cammino che difende i valori laici della vita umana sostendendosi su una ragione aperta al Mistero.

martedì 18 settembre 2007

Sabato 22 settembre. Premiazione Concorso 2007

Sabato 22 settembre alle ore 15,30 avrà luogo, presso le Scuole Pie Fiorentine (Scolopi) in via Cavour 94 a Firenze, la premiazione degli studenti vincitori del Concorso Io, giovane e la famiglia. I ragazzi premiati avranno la possibilità di visitare il Parlamento Europeo di Strasburgo nei giorni 11-14 dicembre.
Alla premiazione parteciperanno il Presidente del Movimento, Carlo Casini, ed il Responsabile nazionale dei giovani, Leo Pergamo.


E' un'occasione molto importante per incontrarli ma soprattutto per manifestare la nostra presenza viva a Firenze e in Toscana. Ci saranno infatti molti ragazzi, con i loro genitori ed insegnanti: la presenza di tanti giovani attivi e motivati come noi sarà perciò ancor più significativa.

Siete dunque tutti invitati a partecipare, magari contattandomi prima per email (mpvtoscanagiovani@gmail.com) oppure con un commento a questo post, in modo da avere un'idea di massima sul numero di persone che saranno presenti.

venerdì 14 settembre 2007

QUARENGHI ATTO III: L'amicizia

Banale = usuale, senza originalità, ovvio, trito ecc... Ecco, per evitare di essere tale, sarò brevissimo. Chiunque abbia partecipato ad un Quarenghi, sa che è praticamente impossibile non trovare un minuto, un'ora, un giorno per parlare con qualcuno praticamente sconosciuto fino a qualche minuto prima. E spesso nasce un'amicizia, lunga un momento oppure lunga diversi anni, bella, talvolta un po' lontana ed in continua mutazione, ma comunque bella davvero.

Stop. Lascio le immagini a commentare. Non sono certo banali e sicuramente sono molto più vere ed esaurienti delle mie parole. Negli occhi, negli atteggiamenti e nelle risate si legge tutto: la sim - patia, la sincerità, il piacere di stare insieme ed il bisogno di condividere valori talora nascosti, spesso anche nelle vite di tutti noi.
Andrea

LE FOTOGRAFIE

Le tre compagne di stanza
Se non ritornerete come bambini...
Districa l'intreccio di mani in tre mosse
Scopri l'intruso/a (è donna e senza occhiali)
Francesca, Francesca e ... no, non è Francesca...
Antonella e Laura

Due padane vere

Il regalo di compleanno dell'Agnese

(il cactus è il regalo più indicato per una signorina?!)

Tre delle Grazie

Maddalena e Laura

W la birra!!

Giù dalle giostre..

lunedì 10 settembre 2007

Ecco le foto dei Bulgari

Ecco finalmente le immagini dello spettacolo conclusivo dei Bulgari!

Ringrazio Jolly Gibertini per le foto


venerdì 7 settembre 2007

QUARENGHI ATT0 II: Willy e i Bulgari

Salve a tutti! Eccoci con la seconda puntata di "Quelli che...il Quarenghi". L'argomento di oggi è: WILLY E I NUOVI BULGARI.

Il gruppo dei Bulgari era in origine formato interamente da ragazzi di Torino, che fecero la loro apparizione al Quarenghi oramai quasi 10 anni fa. C'erano Willy, Christian, l'indimenticato filosofo Denis ed altri amici. Il gruppo ha subito poi negli anni numerose mutazioni: i primi ad aggiungersi furono Andrea e Francesco, a Collevalenza nel 2000; ma la vera svolta è stata quest'anno, quando hanno fatto il loro ingresso niente popò di meno che... le ragazze!
E così il gruppo di Roseto 2007 è composto (in ordine di militanza) da: WILLY, CHRISTIAN, FRANCESCO, ANDREA e poi le bulgare ANTONELLA, LAURA, LUCREZIA e GIULIA, la bulgara più giovane.


Ma chi sono davvero i Bulgari? Vi posso raccontare in 2 parole quello che penso io di loro, visto che una definizione sistematica ed esaustiva non ce l'ho davvero. Direi che è uno stato d'animo. E' uno stato d'animo che nasce stando insieme, condividendo giornate e sentimenti, credendo nelle stesse idee, sperando nelle stesse cose. E allora al Quarenghi siamo tutti un po' Bulgari: perché quella voglia piena di condividere e custodire assieme tutte quelle gioie, in qualche modo deve uscire... ed esce in tanti modi: parlando, cantando, scherzando, giocando, discutendo e, perchè no?!, facendo pure i Bulgari, cioè i bischeri.

P.s.: Se non vi costa troppa fatica, vi chiedo di mandarmi un po' di foto, pensieri, filmati ecc... sul vostro Quarenghi. E dai, non smettiamo di condividere! Scriveteci numerosi al nostro indirizzo mpvtoscanagiovani@gmail.com

P.p.s.: AAA Cercasi foto di Ragazze Bulgare. Causa partecipazione allo spettacolo finale del fotografo, mancano foto ufficiali del grande ritorno dei Nuovi Bulgari al gran completo. Chi abbia foto o filmati è pregato di inviarli con urgenza al suddetto indirizzo.

LE FOTOGRAFIE
Francesco alias Carlos Alberto Palacio Valderrama... inguardabile direi!
Christian e Andrea

Willy e Lucrezia

Antonella e Laura con Willy

Willy... Stecchino!


Ecco la mail che ci ha mandato Willy qualche giorno fa:


"Ragazzi, ciao a tutti, come state? Vi siete ripresi dal Quarenghi? Io ancora no, mi manca troppo, mi mancano tutte le belle persone che ho conosciuto e quelle persone che già conoscevo ma che non vedevo da anni con i quali quest'anno abbiamo legato ancora di più. Ho nel cuore una gioia incredibile per tutto ciò che abbiamo fatto insieme ed anche per come sono stato accolto quest'anno dopo 3 anni di latitanza, non mi aspettavo tanto affetto e tanto calore. Vi prometto che non mancherò più e che insieme continueremo a viaggiare lontano verso gli orizzonti più belli e misteriosi della vita.
Un abbraccio in Gesù nostro amico e fratello, custode delle nostre vite e umile e sincero compagno di viaggio."


Willy, Christian, Antonella e Laura ne Il Movimento per la VitE
Willy/Cinzio
I Bulgari nella notte di plenilunio tra il 2 e il 3 agosto

L'ultima apparizione insieme

Il saluto bulgaro

E per ultima la vera chicca:

I Bulgari impegnati nel loro primo spot in assoluto di S.O.S VITA

mercoledì 5 settembre 2007

Loreto e il Papa: Grandi Emozioni

Il 2 settembre scorso, in tarda mattinata, si è conclusa la due giorni a Loreto con il Papa.
E noi del Movimento per la Vita c'eravamo!

Non solo dalla Toscana, ma anche dalle altre regioni italiane.
Riporto qui solo alcune delle foto scattate con la piccola rappresentanza del gruppo di Firenze e Prato.
Buona visione!!
Francesco


Loreto

Pausa cicchino

Lorenzo dixit: "Convertiti"

Ma indò tu guardi? La spianata l'è di là!

Foto di gruppo con Guido Bertolaso
(già apparsa su tutti i giornali)

I nostri vicini di casa...

Il Papa si avvicina!

sempre di più....
dai che ci siamo....

NOOOOOOOOOOOO..... S'è girato di là!!

Il gruppo al completo
(ma quello con la felpa rossa che ci fa col cappello di notte?)

Ritorno a casa