martedì 11 dicembre 2007

Risposta ad un commento sul precedente post

Caro Giacomo Rocchi,
accolgo la sua istanza e prendo visione dei chiarimenti di Mario Palmaro. Dico con sincerità di aver preparato il post immediatamente dopo lo scoppiare della polemica e di aver potuto pubblicarlo solo in un secondo tempo; mi scuso per questo e tolgo quello "scorretto" che potrebbe ingenerare ulteriori polemiche.

Ci terrei però a sottolineare e chiarire la mia opinione, visto che anch'essa potrebbe essere suscettibile di errate interpretazioni.
Credo, e lo ripeto, che in questo momento la nostra posizione, contraria alla legge sull'aborto, sia minoritaria nel nostro paese. Dunque sarebbe controproducente erigere un muro attorno a noi e pretendere solo e soltanto l'abrogazione di una legge, che, ad oggi, raccoglie purtroppo i consensi della maggior parte degli italiani. Detto questo credo che sia indispensabile dunque intavolare un dialogo con chi sostiene la legge, proprio partendo dall'obbiettivo minimo, ossia l'applicazione completa e, sottolineo, corretta, della legge.
Credo che in questo senso l'articolo di Assuntina Morresi sia da apprezzare, se non altro perchè si pone l'intento di aprire un dialogo strategico. Non mi sembra, e su questo mi sento di doverla correggere, che la dottoressa abbia parlato di legge giusta in senso assoluto, ma di legge migliore rispetto a quelle in vigore negli altri paesi europei (eccezion fatta per la Polonia); il che è cosa ben diversa. E credo che su questo si possa convenire con lei. Penso, tanto per citarne una, alla situazione spagnola dove proliferano cliniche private specializzate in aborti, ma si potrebbero citare le legislazioni di Inghilterra, Francia (dove si produce si vende senza troppi scrupoli la famigerata pillola abortiva) o Olanda. Non credo, tanto per intendersi, che la Morresi di fronte all'opportunità di riscrivere una legge contraria in toto all'aborto farebbe opposizione, anzi.

Si tratta di scegliere il male minore, come in occasione del referendum del 2005, dove abbiamo (credo che anche il vostro comitato l'abbia fatto) difeso una legge di compromesso, che tuttavia andava, e va tuttora, contro i principi che professiamo. Una legge che però, in quel momento storico, era la migliore possibile da attuare, per arginare un far west pericolosissimo.
Al di là delle polemiche, che ci possono ovviamente stare, credo che nessuno, nemmeno la Morresi, abbia mai messo in discussione i valori su cui impostiamo il nostro impegno civile. Questo è importante: nessuno ha mai messo in discussione che l'aborto sia un omicidio. Ed è veramente un peccato che il fronte della Vita debba perdere unità e compattezza di fronte ad un'affermazione paradossale, una posizione che mette in discussione strategie e metodi, ma non si sogna nemmeno lontanamente di negoziare il valore indiscutibile del Diritto alla Vita.
Perdere la nostra unità è il regalo più grande che possiamo fare a chi quotidianamente diffonde una cultura di morte. Su questo non credo si possano ammettere obiezioni.
Per questo invito ancora una volta lei, e anche Mario Palmaro, a rileggere l'intervento della Morresi in una chiave diversa. Non sul piano dei valori, ma su quello dei metodi e delle strategie di intervento a livello politico.
Non si preoccupi, caro Giacomo Rocchi, nè si preoccupi Mario Palmaro, non vi lasciamo da soli a difendere la Vita. Le nostre riflessioni sulla vita non sono certo "deboli", non sono certo "deboli" i valori che professiamo, nè diventeranno "deboli", se cerchiamo strategie diverse per diffonderli; magari incuneandosi negli interstizi difficili, ma penetrabili, di una cultura di morte che sembra dominante, ma che, state sicuri, non ci apparterrà mai.

Dunque avanti. Ma avanti tutti insieme, compatti come per il referendum sulla legge 40. Compatti nel sostenere il valore "forte" della Vita. Anche attraverso strade nuove, che magari saranno discutibili e opinabili per alcuni, ma che non possono certo far perdere di vista l'obbiettivo comune di far vincere la civiltà della Vita e dell'Amore.
Ho letto con piacere ed interesse gli spunti offerti dal sito del Comitato presieduto da Mario Palmaro; la invito a fare altrettanto con le rifessioni "forti", che anche noi cerchiamo di proporre nella forma rapsodica del blog.
Con l'auspicio sincero che queste polemiche servano davvero ad arricchire il popolo della Vita e non a dividerlo (come molti del fronte opposto forse vorrebbero), la saluto cordialmente.
Andrea Biotti

13 commenti:

Anonimo ha detto...

approfitto del tuo nuovo post per chiarire, anche io, la mia posizione...che, ci tengo a specificare, non voleva essere un attacco nè un distaccarmi da quello che so essere nostro valore comune.siamo tutti dalla stessa parte e camminiamo verso un comune obiettivo, seppur in minoranza. forse "anonimo", nel post precedente, ha reso meglio le parole che io, presa dalla foga,forse non sono riuscita ad esprimere al meglio. a livello strategico, il tuo discorso è molto efficace, Andrea.forse il più giusto, a livello di "coinvolgimento" della massa. ma potrebbe risultare un'arma a doppio taglio.si potrebbe rischiare di passare per chi, pur di non essere tacciato di estremismo, sfuma o smussa le proprie convinzioni e addiritura rischiare di risultare noi stessi non abbastanza convinti. non dico di essere per l'abolizione della 194, ma UNICAMENTE perchè credo che la nostra società non sia pronta a rinunciare alle proprie "libertà", in nome dell'Amore e della Vita. questione di maggioranza...certo, non posso neanche dire di essere contenta di scegliere il male minore. non so se il mio sia un discorso giusto, anche perchè in queste situazioni i dubbi "strategici" sono quantomeno giustificabili...ma, per me, chiedere di rispettare la 194 è una mezza sconfitta, mi sembra di arrendermi al più forte...

Anonimo ha detto...

1-Il Movimento per la Vita ha scritto nel suo statuto che l'obiettivo è quello di cancellare la 194, questo rimane CHIARAMENTE l'obiettivo di tutti noi, è evidente.
2-Cerchiamo di preparare le condizioni perchè questo sia possibile, cerchiamo di operare efficaciemente perchè la cultura si muova in questa direzione.
3-Per fare questo è necessario ricercare il dialogo con chi la pensa un pò diversamente da noi per contrastare efficaciemente chi opera in senso Totalmente contrario a noi.
4-Diciamo e sappiamo che l'aborto è la sopprssione di un essere umano come noi, ma se incontriamo una donna tentata di abortire non la chiamiamo "futura assassina", cerchiamo di accompagnarla e convincerla mostrando la bellezza della Vita e dela verità.
5-In questo modo quasi 90.000 sono nati in 30 anni di attività e mi sembra ingeneroso, oltre che un pò miope, insinuare il dubbio che qualcuno di questi operatori per la Vita e per la Pace non lavori contro l'aborto e per la Vita.

Saluti MARINOFAMERCATO

Anonimo ha detto...

Ringrazio Andrea Biotti per l'attenzione al mio commento e per aver tolto l'aggettivo "scorretto" al commento del Comitato verità e Vita.
Proseguendo in assoluta serenità il dialogo instaurato, mi permetto di contestare alcuni passaggi del nuovo post. Molto brevemente: 1. secondo me la legge 194 è stata integralmente applicata nel senso che il legislatore voleva; non ci sono "parti buone" della legge e l'opera dei Centri di Aiuto alla Vita in questi anni ha salvato tanti bambini "nonostante" la legge; 2. la strategia suggerita dalla Morresi e da Lei accolta non sa dire QUANDO sarà il momento per tentare di rovesciare la legge 194 - obbiettivo che, come un altro commento vi ha ricordato, è nel DNA del MPV; non tiene poi conto degli effetti culturali che produce: rinunciare a ribadire ad alta voce la integrale iniquità della legge 194 favorisce l'assuefazione e quindi PEGGIORA la situazione dal punto di vista culturale; 3. Non si coglie la incompatibilità tra una strategia "forte" come quella del Comitato Verità e Vita e il dialogo con le componenti opposte o l'aiuto alle donne in difficoltà: al contrario è facendo ENTRAMBE le opere che il dialogo può diventare fruttuoso.
Grazie ancora per l'attenzione,
Giacomo Rocchi

Anonimo ha detto...

Un grosso saluto Andrea,
siamo appena tornati dal Parlamento Europeo e apprendo ora di questa polemica, hai usato due sante parole STRATEGIA e DIALOGO...Come spiegava Carlo Casini ai giovani del Concorso scolastico Europeo 2007, il compromesso è parte della vita politica e sociale, e resta valido ogni volta che non rappresenta una compromissione, ma bensì la ricerca del bene comune, della verità. Un giorno avremo una società che ripudierà l'aborto e non saprà cosa farsene della 194, ma fino ad allora noi saremo qui!
Con affetto, un abbraccio Tony E. Persico
www.vitabruzzo.splinder.com

Anonimo ha detto...

Io ho sempre sentito il Movimento per la Vita parlare della legge 194 in questi termini: "legge integralmente iniqua".Non tanto perchè sia ambigua o altro ma x il solo e semplice fatto che consente l'aborto.
e mi sembra che alcune polemiche siano sterili perchè basate su interpretazioni parziali di quello che viene detto.Naturalmente non mi riferisco a Giacomo Rocchi che con molta serenità sta discutendo con noi,in modo costruttivo, ma certe affermazioni del comitato Verità e Vita mi son sembrate un giocare a "chi ce l'ha più lungo" . cose da bambini. Mirinofamercato

Anonimo ha detto...

Io predo le distanze da "mirinofamercato" o come si chiama, xchè questo modo di parlare non mi appartiene e vorrei sapere chi è.
Però devo dire che dal comitato Verità e Vita a volte sono state attribuite al movimento, e a Carlo Casini in particolare, frasi che non sono mai state dette. In particolare poi sostenere che Carlo Casini non dica che la 194 è integralmente iniqua è una falsità,ne son testimone anche io.
Per quanto riguarda la legge nessono ha detto mai che è una buona legge, semmai che è una delle migliori odelle meno peggio, nel senso che nella ipocrisia e nella sua ambiguità lascia spazi per una attività di prevenzione(i primi cinue articoli)in cui ci l'attività dei CAV e dei prolife si può inserire molto più di quanto è avvenuto fino ad ora.Mi sembra ragionevole, ora che il momento x cambiare la legge non è adatto(e solo xchè una legge in tal senso non sarebbe approvata dal parlamento)sfruttare tutti gli spazi che si aprono per poter lavorare in questo senso. Culturalmente e operativamente con i CAV.
Lorenzo Masotti

Anonimo ha detto...

La potenza speciale di amore che hanno le donne non è cosi evidente come quando esse diventano madri. La maternità è il dono che Dio fa alle donne. Quanto dobbiamo essere riconoscenti a DIo per questo dono che porta una cosi gran gioia al mondo intero, agli uomini come alle donne. E tuttavia questo dono della maternità, noi lo possiamo distruggere e in modo tutto speciale attraverso il male dell'aborto, ma anche attraverso il fatto di pensare che ci sono delle cose piu importanti che amare,che donarsi al servizio degli altri: la carriera, per esempio, il lavoro fuori casa. Nessun lavoro, nessun programma di carriera, nessun possesso materiale, nessuna idea di "libertà" puo sostituire l'amore. Di modo che tutto ciò che distrugge il dono della maternità, che è un dono di Dio, distrugge il piu prezoso dei doni fatti da Dio alle donne,quello di amare in quanto donne.
Beata Teresa di Calcutta

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con Madre Teresa.
Viva il Movimento per la Vita e viva Carlo Casini. Padre Pio

Anonimo ha detto...

A parole siamo bravi tutti. Facciamo bei discorsi e scriviamo cose perchè vengano apprezzate e condivise daglia altri. Ma nella vita reale, in quello che ci circonda, nei piccoli o grandi problemi di tutti i giorni restiamo inerti aspettando che siano gli altri a muoversi per noi. é importante capire che sono i fatti quelli che contano e anche un piccolo gesto può salvare una vita.
Giaco

Anonimo ha detto...

Sono Assuntina Morresi, l'autrice della discussa lettera sulla 194, ed ho trovato per puro caso il vostro blog, dove ho letto tutta la discussione che è nata intorno al mio intervento.

E' veramente confortante vedere che persone che non conosco, come Andrea Biotti ad esempio, abbiano perfettamente capito il senso della mia lettera sulla 194.

Io la penso esattamente come tu hai scritto, non c'è altro da aggungere. E leggo anche da altri commenti che non sei stato l'unico a comprendere, e meno male!

Come avete visto, io ho risposto solo una volta pubblicamente, e solo dal mio sito (senza usare i giornali in cui scrivo) al numero spropositato di comunicati e lettere - veramente troppi, lasciatemelo dire - in cui sono stata chiamata in causa con nome e cognome, spesso a sproposito, in cui mi sono state attribuite frasi mai scritte, e soprattutto gravi intenzioni e retropensieri, come se i miei trent'anni di impegno pubblico e privato su certi temi si potessero bellamente ignorare.
E vi assicuro che con il mio carattere, tacere mi è costato davvero molto.

Ma non ho risposto proprio per i motivi che sono ben scritti nel vostro blog, e cioè per non incrinare quel fronte che faticosamente in questi anni ha permesso a novantamila mamme di far nascere i loro bambini, quel fronte che sta difendendo con le unghie e con i denti la legge 40 (a proposito, occhio alle linee guida, qua ci riprovano!), quel fronte che non ha bisogno di stabilire chi è più puro e duro (o chi ce l'ha più lungo, come ha commentato qualcuno nel blog), ma necessita di unità nella battaglia comune.

Tra l'altro non ho iniziato io la faccenda, sono intervenuta per difendere un'amica, Patrizia Vergani, una ginecologa cattolica che da decenni è impegnata in prima persona nella comune battaglia, e che ritengo meriti un profondo rispetto, visto che la sua particolare specializzazione in alcuni tipi di diagnosi la mette tutti i giorni in prima linea, esponendola fortemente.

Spero di potervi incontrare personalmente. Per ora grazie, Buon Natale -in ritardo -e auguri per tutto il vostro lavoro!

Assuntina Morresi

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

Perche non:)