martedì 11 novembre 2008

Ma ci stanno prendendo in giro tutti?

Reggetevi forte, sto per avventurarmi in una breve digressione di politica internazionale. Non abbiate paura, non ha nulla di scientifico, nulla di definitivo, è solo una riflessione del tutto personale. E' un tristissimo presentimento.
Non ho seguito troppo le elezioni americane, ma una cosa non poteva passarmi inosservata: un entusiasmo e un sostegno così per un candidato alla presidenza non si erano mai visti. Un acclamazione globale, soprattutto europea ma non solo: gli anni neri post 11 settembre, le guerre in Afghanistan e Irak, i segreti (nemmeno più segreti) scomodi di Bush, la mostruosa metamorfosi e l'ascesa incontrollata del nuovo impero cinese e, non ultima, la crisi economica hanno cambiato radicalmente l'immaginario mondiale. Così in quest'uomo nero si sono concentrate tutte le speranze di un occidente che dopo gli anni delle vacche grasse, adesso ha davvero paura. Lui non ha fatto altro che cavalcare l'onda, ha iniziato a cantare l'epopea della riscossa: "Yes we can".

Io per natura non sono un entusiasta, figuriamoci in politica; per cui ero abbastanza indifferente rispetto al risultato delle elezioni, consapevole che uno valeva l'altro. Obama, McCain, McCain, Obama; invertendo l'ordine dei fattori il risultato non cambia.

Poi ieri ho acceso la televisione e ho visto che i primi provvedimenti saranno su aborto e staminali: aborto pressochè totale e indiscriminato e sperimentazioni a go-go. Non entro nel merito delle questioni (per questo rimando all'articolo sul "Si alla Vita" di novembre e all'articolo di un missionario che pubblico di seguito), voglio parlare in altri termini.

Pensiamoci bene: nel 1989 fu Presidente Bush padre, poi nel 1993 fu la volta di Bill Cinton che governò per due mandati prima di passare la mano a Bush figlio. In 20 anni tre Presidenti di cui due sono padre e figlio; stava poi per toccare alla moglie di Bill, Hillary che per poco non vinceva le primarie democratiche. Ci pensate, 24 o forse 28 anni delle stesse facce. Vi somiglia a qualcosa? Mia nonna risponderebbe (magari mettendoci dentro la Monica Lewinsky): a Beautiful! Quasi. Rimanendo sul politico diciamo che la più grande democrazia del mondo in realtà è un'oligarchia. Lobby, gruppo di potere, establishment, chiamatelo come volete: sono loro che comandano, tutto il resto è noia.

Ma adesso c'è Obama, l'immigrato, il figlio degli schiavi, il selfmade man, il Robin Hood al potere. Finalmente la più grande democrazia ci ha dato un'altra grande lezione di democrazia. Questo è l'immagine che molti noi hanno di lui in questo momento. Ma ci crediamo davvero? Crediamo davvero che sia lui il grande giustiziere? Quello in grado di ripulire i ghetti delle città americane, in grado di fermare le multinazionali e multicriminali lobbies che affamano il Terzo Mondo, che riducono la sua Africa a terra di guerra e di conquista. Siamo sicuri?

Io dico che nella migliore delle ipotesi Obama è l'ennesimo "utile idiota", stavolta ancora più utile ed efficace. Chi lancerà accuse contro di lui sarà sempre tacciato, apertamente o meno, di subdolo razzismo, chi, poi, lancerà accuse di affamare il Terzo mondo e di portare guerra (come il predecessore) sarà addirittura uno stupido o un malfidato. Un Presidente del Terzo Mondo non può non essere terzomondista: Obama deve essere un buon Presidente a prescindere.

Non dico che sarà per forza così, ma io ho proprio paura che Obama sarà un paraocchi per il resto del mondo, il paravento, fatto di buonismo e terzomondismo, dietro il quale gli stessi loschi personaggi faranno gli stessi loschi giochetti di sempre. Sempre più globali, sempre più nascosti; sempre più lupi travestiti da agnelli.

Due precisazioni infine. Non sono affato pro McCain; sia lui, sia Bush, sia Clinton, sia Obama, rappresentano la stessa cosa: un'oligarchia di gruppi, magari anche concorrenti, che si dividono il mondo a fette. In secondo luogo voglio chiarire che in tutto questo il discorso aborto, sperimentazioni ecc... è solo una parte. Avrei detto le stesse cose a prescindere da ciò che Obama intende fare di nascituri embrioni e compagnia bella.

Mi auguro di sbagliarmi, ma per adesso l'unica cosa buona di Obama è che vagamente assomiglia a Felipe Melo, o almeno (direbbe Silvinho) è giovane, bello e abbronzato come lui.

Andrea


Ok, ho detto che non volevo entrare nel merito del discorso aborto, sperimentazioni ecc... Mi permetto però di rimandarvi a una testimonianza autorovole, una voce dal Terzo Mondo al di sopra di ogni sospetto, che parla del pericolo rappresentato dalle politiche abortiste di Obama. Si tratta di padre Mark Tardiff, ordinato sacerdote nel PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) nel 1980, partito nel 1987 per il Giappone, dal 2001 è membro della Direzione generale PIME.

A dire il vero ci sono anche altre voci (parzialmente o totalmente discordanti), le troverete linkate in basso.

- clicca qui per leggere l'articolo di M. Tardiff -

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Certo è schifoso che come prima cosa, di fronte al tracollo dell'America, Obama voglia "rivedere" i provvedimenti di Bush... magari non li cambierà, ma è probabile che voglia compiacere i lobbisti che lo hanno finanziato.
P.s. hai notato anche tu che somiglia a Felipe? Grandissimo (Felipe, intendo)!

Emanuele

MPV toscana giovani ha detto...

Si caro emanuele, proprio così, proprio di lobby (Planned Parenthood...do you know?); leggiti questo e la cosa si fa ancora più chiara http://www.ilfoglio.it/soloqui/1345

Picchia per noi Felipe Melo! una bussata se la meriterebbe anche Obama, almeno si vede se mette giudizio...
a presto
andrea

Anonimo ha detto...

a francè ma che la smetti di cambiare ogni 5 minuti questa impaginazione?!

Anonimo ha detto...

così centrata comunque è illeggibile.
Lettore infastidito

Anonimo ha detto...

mi sa che voi del mpvtoscanagiovani ce l'avete con Obama solo perchè è abbronzato!! razzisti!
mirino fa mercato