giovedì 12 marzo 2009

Englaro cittadino onorario di Firenze

«Englaro cittadino onorario». Firenze divisa, no di Renzi

di Marco Gasparetti (Corriere.it)

A far soffiare di nuovo nel Pd toscano il ventaccio gelido della divisione è stato un socialista. Al secolo Alessandro Falciani, 55 anni, direttore dell'Associazione dei volontari del sangue toscana e capogruppo del Psi nell'inquieto consiglio comunale di Firenze. Una decina di giorni fa, Falciani ha presentato una delibera con la quale ha proposto la cittadinanza onoraria a Beppino Englaro, il papà di Eluana. E, inevitabilmente, ha rigenerato nei turbolenti democratici fiorentini la mai sopita sindrome genetica dei guelfi e dei ghibellini.

[...]

Il socialista Falciani ribatte che l'unità c'entra poco e chiede una scelta coraggiosa: «In passato sono state conferite cittadinanze votate non all'unanimità. Firenze è sempre stata vicina a personaggi di grande spessore morale al di là del voto finale [...] ».

Tra i favorevoli all'iniziativa socialista c'è invece il vice capogruppo del Pd, Gianni Amunni, oncologo, direttore dell'Istituto toscano tumori. «Ho firmato la delibera di Falciani — spiega —, perché ritengo giusta e meritoria la battaglia civile e morale di Beppino Englaro. [...] ».

«Sono contrario — dice Renzi — perché questa non è una proposta seria, ma soltanto una provocazione. Firenze ha sempre cercato un dialogo, e personaggi come La Pira lo testimoniano. Non mi piace la voglia di mettere la bandierina su una vicenda particolare come quella di Eluana per radicalizzare lo scontro. Se si concedesse la cittadinanza onoraria al signor Englaro, dovremmo conferirla anche a quelle 2.500 persone che stanno assistendo persone care nelle stesse condizioni di Eluana». E l'opposizione? Unita per il no. «Se fossi Beppino Englaro la rifiuterei per mettere la parola fine a questa drammatica vicenda e lasciar riposare in pace Eluana», dice Mario Razzanelli, ex capogruppo dell'Udc [...] .

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Mi permetto un breve commento, per motivare il perché di una scelta semplicemente scandalosa.

Sulla questione Englaro è stato detto tutto e sono stati sottolineati fino alla nausea gli errori e le colpe (da altri giudicati come meriti) di Beppino. Per questo motivo non sto a dilungarmi troppo sulle questioni di principio e cercherò di concentrarmi su due argomenti, molto più semplici e bipartisan.

1) Credo che la cittadinanza onoraria sia un titolo che debba unire e non dividere, che tutti debbano sentirsi fieri di essere concittadini di un personaggio illustre. In questo caso, molti fiorentini (non credo la maggioranza, ma una buona parte) non si sentono affatto orgogliosi di questa scelta. A questo proposito penso a tanti non fiorentini che hanno fatto il bene di questa città, ai quali magari non è stato riconosciuto nulla. Penso ad esempio ad Antonio Paolucci, storico dell'arte romagnolo, soprintendente per tanti anni e studioso dell'arte fiorentina: non so se sia stato già fatto cittadino onorario, ma in ogni caso rappresenta quello che si deve intendere per cittadino onorario.

2) Ma lo scandalo vero e proprio è che si tratta dell'ennesima strumentalizzazione politica di questo caso. Englaro è il grimaldello per mettere in difficoltà l'avversario, in questo caso concorrente all'interno della stessa coalizione, a due mesi dalle elezioni comunali. Prima si invoca silenzio poi si fanno iniziative eclatanti. Non ci siamo. Fossi in Beppino mi sentirei offeso, fossi in un elettore mi sentirei preso per il culo, fossi in chi ha proposto e votato questa mozione mi sentirei un'ipocrita.

Chiudo con un accenno ad un'argomento del quale scriverò nei prossimi giorni. Mercoledì 11 Marzo abbiamo incontrato i ragazzi della Comunità Papa Giovanni XXIII, abbiamo sentito storie di vita toccanti, gente che ha perso tutto: soldi, salute e soprattutto affetti. Gente che ha scelto di ritrovarsi, di riprendere in mano la propria vita con coraggio ed umiltà. Gente che ha scelto di farsi aiutare e di aiutare gli altri, di sorreggersi in una fase del cammino in cui solo stando abbracciati si riesce a camminare. Non se ne parla. Per quello che posso, a loro voglio dare la cittadinanza onoraria della nostra piccola Repubblica di San Remigio.

Andrea

1 commento:

Anonimo ha detto...

I cittadini della Repubblica di S Remigio tutti concordi votano all'unanimità la tua mozione!!! Grande Andrè