sabato 27 giugno 2009

Piccola provocazione

Modelli di feti in tre dimensioni. Polemiche per il progetto inglese

L'iniziativa si chiama "prototipo rapido". "Strumento emotivo per i genitori". Il lavoro sviluppato al Royal College di Arte e Design

da repubblica.it (27 giugno 2009)

LONDRA - Accarezzare e coccolare modellini di feti di bambini con poche settimane di vita. Questo potranno fare adesso tutte le mamme che desiderano prendere confidenza con i futuri nascituri prima che vengano realmente messi al mondo.
La sconcertante idea di creare dei pupazzetti dei feti è venuta agli studenti di arte e design del Royal College di Londra e sono, naturalmente, destinate a creare scalpore.
Il progetto, a modo suo all'avanguardia, è stato concepito dalla conversione dei dati delle scansioni delle risonanze magnetiche in modellini di gesso di grandezze e forme simili a quelle umane grazie all'uso di un metodo chiamato "prototipo rapido".
Per capire come funziona il prototipo bisogna immaginare una stampante che invece di rilasciare inchiostro rilascia una plastica in polvere che si foggia in un modello tridimensionale.
Eppure nonostante la delicatezza e il dubbio gusto dell'esperimento le reazioni delle madri sono entusiastiche. "E' incredibile vedere le loro facce" - dice Jorge Lopes, il curatore del progetto. "Inoltre - prosegue Lopes la tecnologia può essere usata anche come strumento emotivo per i genitori che vogliono verificare se i feti presentano delle deformazioni o hanno bisogno di trattamenti farmacologici particolari".
Sempre all'interno del College c'è chi vede in questa tecnologia uno sviluppo ulteriore delle tecnologie utilizzate in precedenza negli anni '80. Il Professor Campbell, che è stato il pioniere dell'uso degli ultrasuoni in quel periodo, crede che il prototipo rapido sia di "grande utilità per le madri, quelle non-vedenti in particolare, per potere iniziare a creare un legame, fisico e affettivo, con i bimbi."

Il lavoro di Lopes viene testato per la prima volta in una clinica di Rio de Janeiro, grazie anche al supporto economico del governo brasiliano. Lui stesso dice: "Quando lo guardo non capisco se è tecnologia o arte".

 

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Oggi mi sono imbattutto in questo articolo dell’edizione online di Repubblica. La cosa mi ha un po’incuriosito e dunque mi sono messo a cercare su internet qualcosa che mi aiutasse a capire meglio, anche perché dalla semplice lettura dell’articolo è difficile farsi un’opinione in merito. Si parla di polemiche ma poi non si spiega effettivamente nulla. Queste, nell’ordine, le 2 cose che ho trovato.

1) L’articolo sull’edizione online del Times (leggi qui). Qualche notizia in più, che vale la pena di leggere, ma soprattutto i commenti. Ne cito 3. Heron Werner da Rio de Janeiro parla di un notevole progresso per lo studio e la cura di malattie in fare prenatale (bene), Sara da Londra parla di un incredibile spreco di denaro (può darsi, ma allora tutti i milioni di Euro spesi per finanziare la ricerca sulle staminali embrionali dove sono andati a finire?), infine Mark da Den Haag (Olanda) scrive “Oh dear. This will be promoted by the anti-abortion lot to increase the pressure and guilt on women already in distressing situations. I see there are already 2 comments relating to that already” (ecco fatto).

2) Un vecchio articolo del Corriere della Sera (leggi qui) risalente al 2004, in cui si parla di ecografie in 3d. Interessante.

Io non commento. A chi fa polemica, a chi parla di spreco di denaro, a chi accusa preventivamente gli anti-abortisti di voler accrescere pressioni e senso di colpa, lascio un passo della Bibbia del sapere cibernetico: Wikipedia. Accusatemi di qualunquismo o di quello che vi pare, ma in un paese dove si disseminano le Scuole Medie di distributori di preservativi per contrastare il problema dilagante delle baby maternità credo possano prendersi anche una piccola lezione da uno sconosciuto e bizzarro studente d’arte brasiliano.

 

 

 Bambola gonfiabile

da wikipedia (l’Enciclopedia libera)

Una bambola gonfiabile è un tipo di giocattolo sessuale che tenta di imitare il corpo umano per consentire degli atti sessuali simulati. La bambola può consistere in un corpo completo di faccia, arti e così via, o essere composta solo dalla parte pelvica o comunque delle aperture atte alla copula (ano, vagina o pene e bocca). I pertugi sono in alcuni casi vibranti e possono essere rimovibili.

Gonfiabili a basso costo

Le bambole di costo minore sono gonfiabili. Le bambole di questo tipo hanno spesso una estetica discutibile essendo fatte in vinile saldato e avendo solo una lontana rassomiglianza con il propotipo (sia femminile che maschile) che vorrebbero impersonare. Al netto di queste pecche, e da questo probabilmente deriva il loro successo commerciale tra le persone che lungi dal trastullarsi con inutili preoccupazioni estetiche passatiste badano al sodo, sono fornite di vagina e/o pene artificiali in modo che possano assolvere il loro scopo principale. I critici sostengono che spesso questa tipologia di prodotto esplode dopo pochi utilizzi, a causa della bassa resistenza delle saldature del vinile. Inoltre, bambole economiche in vinile possono essere rischiose per la salute, se contengono alte quantità di cloruro di vinile o ftalati.

Mannequin disponibili a un costo medio

Le bambole di livello medio sono composte di lattice pesante senza giunture saldate, hanno capi in plastica somiglianti a quelli di un manichino, occhi in plastica o vetro e piedi e mani ben costruiti. Alcuni di questi prodotti hanno delle parti del corpo riempite d'acqua. Il processo di produzione fa sì che molte bambole in lattice siano spedite con un sottile rivestimento di ossido di zinco sulla pelle, che andrebbe rimosso prima dell'uso lavando la bambola. Il lattice è un prodotto naturale, inerte e non tossico, ma una piccola percentuale di utenti vi è allergica. Tutte le bambole di lattice attualmente sul mercato sono prodotte in Francia o Ungheria.

Bambole hi-tech

Le bambole più care (il cui costo nel 2006 parte da circa 6.000 euro) sono fatte di silicone. Queste ultime possono avere una rassomiglianza molto stretta con l'originale ed avere corpo e viso modellato su quello di una donna (o uomo) reale. Possono addirittura avere una pelle sintetica ottenuta con i materiali impiegati nel cinema e capelli veri. Queste bambole hanno di solito uno scheletro di PVC o metallo con le giunture snodate, in modo da poter essere messe in una infinita varietà di posizioni. Le bambole in silicone sono ovviamente più pesanti di quelle gonfiabili (che sono composte in gran parte di aria), ma pesano comunque circa la metà di una persona di pari dimensioni. Queste sono prodotte negli USA da Abyss Creations (la Realdoll), 1st-PC, Mimicon e altre; e in Giappone da Paper Moon, 4Woods, Orient Industries e altre. Le bambole in silicone sono abbastanza popolari in Giappone, dove sono conosciute come "Dutch Wives" ('datch waifu', mogli olandesi). Il loro nome deriva dal termine, probabilmente inglese, per definire lo "spesso supporto in rattan o bambù", utilizzato per favorire il sonno in paesi umidi, tenendo sollevato il corpo sopra le lenzuola bagnate. Esiste anche un servizio di noleggio delle 'datch waifu' a Tokyo, Mori no Doru. Il mercato mediano e di alto bordo emersero negli Stati Uniti nel 1995. Il mercato è cresciuto per due ragioni principalmente: in primo luogo, gli ultimi vent'anni hanno visto un incredibile miglioramento delle bambole, e i consumatori se ne rendono conto con l'uso del web. In secondo luogo, il metodo di vendita è migliorato - gli acquirenti ora selezionano online invece di dover visitare un sexy-shop, e un possibile acquisto può essere discusso prima su forum online con persone che hanno già acquistato il prodotto. Sono inoltre disponibili accessori per personalizzare la bambola secondo i propri gusti (vestiti, profumi, trucchi, etc.), acquistabili anche questi discretamente online.

Meglio questi modellini? Meno spreco di denaro? Più educative? Più liberal e politically correct?

Può darsi.

Andrea

1 commento:

Francesco Travisi ha detto...

Rispondo a Sara da Londra: "Vorrei rivalutare con te il tema di 'spreco di soldi';
Stipendio del giocatore Kaka': 150 milioni di euro = spreco di soldi.
Compenso per fotografare i figli di Brad Pitt e Angelina Jolie: tra i 5 e i 7 milioni di dollari = spreco di soldi.
E questi sono solo due esempi. Vorra' dire, cara Sara da Londra, che a Natale ti arrivera' a casa un modellino di feto, che ti mandera' il sottoscritto, ma non temere... pago io.
God save i Queen!!

P.S.: il bello e' che Sara da Londra non leggera' mai questo post e meno che mai questo commento!!