venerdì 22 giugno 2007

I nostri Quarenghi

Il mio primo Quarenghi fu a Collevalenza, vicino a Todi. Avevo vinto in inverno il concorso scolastico e ad ottobre sarei andato a Strasburgo, durante la premiazione mi dettero il depliant del Quarenghi ed io mi misi a cercare qualcuno che partisse con me. Dopo che i miei amici più vicini mi dissero di no, non so come, ma pensai subito ad un ragazzotto alto, secco, nero ed un po' pallido, che avevo conosciuto ad un campo scuola al mare. Non abitavamo nella stessa città e dunque non ci eravamo mai frequentati, ma la mia sana e perversa abitudine di dividere sommariamente le persone tra giuste e sbagliate dopo due parole e uno sguardo, mi condusse spontaneamente a lui. Avevamo tutti e due 16 anni ed il bisogno fisico di ridere di tutto. Ridere di noi e degli altri, delle angosce e delle frenesie dell'adolescenza, ridere delle idee che lentamente affioravano dalle nostre menti confuse e determinate, ridere inconsapevoli della nostra incoscienza, pensando che il mondo, come noi, avesse un futuro infinito e se oggi era malato domani sarebbe passato qualcuno e l'avrebbe guarito. Fu una bellissima estate, forse l'ultima della mia infanzia. Da allora in poi non ho più sentito che l'eco di quelle giornate, di quella voglia di scorticarmi i ginocchi, di tornare sudato e polveroso da interminabili partite di pallone, di fare il buffone senza nessuna vergogna. E quest'indefinibile scollinamento tra l'infanzia e la maturità penso di averlo attraversato con quello che allora credevo forse un compagno e che col tempo ho imparato a sentire fratello. Oggi, così uguali e così diversi da 8 anni fa, siamo davvero fratelli e se anche talvolta sono passate settimane senza vedersi, posso dire di aver condiviso tutto con lui: i valori, le idee, i turbamenti dell'età, le avventure, le sofferenze. Tutti i gradi di iniziazione a questa vita. Con affetto, con stima e con infinita gratitudine.

Sabato 30 terminano le iscrizioni al Quarenghi. Questa è la migliore delle presentazioni che potessi fare.

Andrea

P.s. Non ho presentato questo ragazzotto alto, secco, nero ed un po' pallido. Lascio che lo faccia da solo.


Caro Andrea e cari giovani toscani, lieto di avervi incontrati, alcuni di voi a Roma per il Family Day; ho letto con piacere il vostro blog. Bravi! Mi inviti a dir qualcosa del Quarenghi? Va bene, ti dirò qualcosa. E' l'appuntamento più divertente dell'anno del MpV, è il momento di confronto più intenso, quello più coinvolgente, è il momento in cui si riesce a far cultura e vacanza contemporaneamente, è incontrare persone nuove e vecchi amici... è bello! Non ricordo una volta (e ormai per me è un decennio!) che non ci sia stato un momento in cui mi son detto: "ah, però! Non ci avevo pensato a questa cosa..." Capire e difendere i valori della Vita richiede, secondo me, dialogo, scambio di idee e confronto. Tra relatori, sempre di primo livello, e compagni d'avventura, le possibilità di mettere in moto cervello e cuore non mancano! E poi... ragazzi... il mare! E' da un po' che stiamo girando i posti più belli della nostra Italia e credo che anche Roseto non ci deluderà! Allora... insomma... se vi piace l'idea di mettersi un po' in gioco e di fare una settimana "alternativa", il Life Happening è il posto giusto! Ciao!

Emanuele (MPV Napoli)

Dopo aver frequentato un luogo per cinque anni, si dovrebbe comprenderne l'essenza e il valore, a meno che uno non sia distratto. Immaginate, allora, un raduno di giovani di varie età provenienti da tutta Italia che vivono una settimana di vacanza estiva, ogni anno in una località italiana differente. Direte:"Vabbè fino a qui....". Infatti se fosse solo questo, sarei io il primo a consigliarvi qualcos'altro. Ma ciò che veramente dà quel tocco in più al Quarenghi, è..............la Vita! Oggi la maggior parte di noi giovani, quando si riunisce con i suoi coetanei, è portata più al pensiero: "spero di divertirmi", che non: "voglio stare insieme agli altri in nome di Qualcosa di Più". Ditemi voi se ci può essere Qualcosa di Più del ritrovarsi insieme per la Vita! Quindi? Ora sapete quello che c'era da sapere!

P.S.: Comunque il ragazzotto alto, secco, nero e un pò pallido sarei io.... Anche se ultimamente qualche chiletto l'ho preso.

Francesco (MPV Firenze)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie Andre.
Dicono che gli amici si riconoscono nel momento del bisogno, e come sai bene in questo momento particolare della mia vita ho bisogno della vicinanza di un amico, di un fratello. E sapere che allora veramente esistono grandi amici, distoglie la mente dalle preoccupazioni contingenti e porta ad un inevitabile superamento verso il futuro.
GRAZIE

Anonimo ha detto...

Io ci sarò. Gli appelli a partecipare sono belli, ma è soprattutto il programma che mi convince, mi sembra che ci siano molte occasioni per riflettere ma anche tanto tempo per divertirsi.
Allora arrivederci!

Anonimo ha detto...

Quarenghi 2007...
Un ginecologo ad un punto "i bambini malati non nascono più". Forse il male è facile da condannare solo quando è troppo evidente, troppo difficile se resta nascosto tra le pieghe sottili della realtà quotidiana: le pieghe della gonna di una ragazzina, le pieghe dei lenzuoli d'ospedale, le pieghe dei certificati d'aborto piegati in quattro e nascosti nel diario. Oggi si fa così e poi si entra alla seconda ora... Condanniamo Hitler e poi scegliamo di cancellare chi nel piano della nostra vita estetica ha il posto, pressapoco, di un sassolino nella scarpa: abortiamo i bambini down e facciamo morire i malati togliendo valore e senso alla loro vita. Ognuno ha impiantato nella testa il suo piccolo "nazista tascabile" pronto a decidere la morte degli altri e di sè.