venerdì 18 gennaio 2008

Vergognamoci!

Toscana: il Consiglio regionale approva la Ru486 «Va diffusa ovunque»
da Avvenire, 17 gennaio 2008

La legge 194? Un «provvedimento di grande contenuto morale», che «ha permesso di sconfiggere la piaga delle interruzioni di gravidanza clandestine» e di ridurre gli aborti «del 60%». La pillola abortiva? Avanti tutta con la sua adozione. Anzi, va «estesa in tutte le strutture pubbliche della regione». È quanto contenuto in una mozione approvata ieri a larga maggioranza dal consiglio regionale della Toscana (contaria solo l'opposizione). Di tutt’altro taglio la mozione presentata dal gruppo Udc e dal consigliere Iacopo Ferri (Alleanza federalista), che poco prima il consiglio regionale aveva bocciato. La mozione approvata è sintesi di due precedenti, sottoscritte una dal Pd e l’altra dalla sinistra radicale, ed esordisce con un peana della legge 194 del 1978, la cui adozione sarebbe stata «una grande pagina di civiltà vissuta dalla società italiana». « M a quale alto contenuto morale?» sbotta Marco Carraresi, capogruppo Udc. Carraresi, che sulla questione ha prodotto in questi anni un faldone di interrogazioni, mozioni, documenti: «Davvero non credevo – dice il consigliere regionale –, anche se francamente lo temevo, che l’abbraccio tra Ds e Margherita fusi in un unico partito provocasse una svendita così rapida e palese di valori cui sempre hanno sostenuto di aver creduto quelli che un tempo si definivano cattolici democratici». Il documento afferma che in trent’anni la legge ha ridotto il ricorso all’aborto del 60%. «Un dato opinabile – commenta Carraresi – di certo in questi anni c’è stato solo l’impegno a diffondere la cultura della prevenzione, un eufemismo usato dalla sinistra per indicare l’incoraggiamento ad usare i contraccettivi». E torna sulla pillola abortiva: «Fino ad oggi, per abortire con la Ru486 una donna si è recata, per lo più, negli ospedali di Pontedera, Empoli, Siena e in pochi casi anche a Pescia, ma non, ad esempio, a Firenze o Pisa, dove evidentemente gli operatori sanitari hanno liberamente scelto di non praticarla. Ebbene la mozione impegna la giunta a promuovere la diffusione di questa metodica». e il numero degli aborti legali è aumentato in Toscana, questo lo si deve soprattutto alle ragazze straniere che decidono di non portare avanti la gravidanza – continua Carraresi, che in questo si è trovato d’accordo con l’assessore regionale per il Diritto alla salute, Enrico Rossi –, ma della prevenzione vera, che si sostanzia in aiuto concreto alle donne in difficoltà per una gravidanza, aiuto psicologico, economico, di servizi. Di tutto questo nella mozione approvata nulla si dice».

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